Ex Telefoni di Stato, rigenerazione urbana: entro ottobre l'Infopoint
Una volta si arrivava in corso Italia per chiamare casa, qualcuno che aspettava una telefonata. Ricordi in bianco e nero che prendono ora colore: iniziano i lavori agli Ex Telefoni di Stato di Bolzano. Con l’obiettivo di creare – nei 3mila metri quadrati di spazio – uno spazio condiviso per lavorare, vivere e scambiarsi idee. Un recupero urbano che prende spunto, se vogliamo fare un esempio, dal Base di Milano. Così il piano terra si trasformerà nell’«Infopoint Drin», primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio edifico smart: 155mila euro il costo previsto. Questo il progetto presentato, lunedì 28 maggio, in Corso Italia 34, all’entrata degli Ex Telefoni di Stato: il piano terra verrà inaugurato entro fine settembre 2018 e diventerà un nuovo incubatore di idee innovative, di cultura e creatività. Il progetto, promosso dalla Giunta e portato avanti della Consulta giovani della Provincia per volontà dell’Assessorato alla cultura e dell’Ufficio politiche giovanili di Bolzano, è stato presentato da Paolo Montagner, direttore di Dipartimento cultura italiana ed edilizia. «Qui si veniva per mantenere i contatti con la famiglia, per telefonare a casa. Con questo progetto sarà questa casa che chiamerà i giovani, per allacciare nuove relazioni – afferma Montagner – Una casa che prima manteneva un contatto fra i giovani e le loro famiglie e che adesso li aiuta ad allacciare nuovi legami e a raggiungere una certa indipendenza con i progetti di co-housing e co-working». Il nuovo piano terra ospiterà infatti sale di co-working, una tribuna per conferenze, un’area relax e spazi per networking, tutto quello che occorre per favorire e incentivare lo scambio e la contaminazione di idee tra tutti i creativi che, da fine settembre, frequenteranno l’«Infopoint Drin».
Le fasi del progetto per il nuovo co-living
Nicholas Santini, project manager di Yob e membro della consulta giovani in lingua italiana, ha delineato le fasi del progetto, partito, il 26 luglio 2016, con l’approvazione da parte della Giunta del piano volumetrico del risanamento della struttura e con l’avvio della collaborazione tra le tre consulte giovanili (italiana, tedesca e ladina). Compito delle consulte era lavorare all’ideazione del concept per il nuovo piano di ristrutturazione. «Attraverso idee giovani creare uno spazio di co-living, che nasce dall’unione di co-working + co-housing» spiega Santini. Dopo una serie di incontri, che hanno coinvolto la comunità per capire le esigenze e le aspettative degli abitanti del quartiere attorno all’edificio, si è rafforzata la necessità di creare uno spazio in cui i giovani potessero dare sfogo alle proprie idee e alla propria creatività. Nell’aprile del 2017 è così iniziato il viaggio delle consulte alla ricerca di realtà di co-living già esistenti: «siamo stati in Puglia, a Milano, dove abbiamo conosciuto l’esempio di Base e il consulente Giovanni Petrini, e infine a Berlino, dove abbiamo conosciuto sistemi di rigenerazione urbana che producono benessere non solo per la comunità ma anche per il quartiere» afferma Santini. Successivamente a questo lavoro di documentazione è stato così redatto il progetto per la riqualificazione degli Ex Telefoni di Stato, che ha visto anche la collaborazione della facoltà di Eco-social design della Libera università di Bolzano.
Drin: un invito a entrare
Gli studenti della magistrale in Design eco-sociale sono stati coinvolti nella progettazione degli oggetti, dell’arredamento, dell’allestimento e del logo per il nuovo Infopoint. Da questa collaborazione è nato un logo dinamico che invita a entrare: «Il nome Drin nasce spontaneo mentre viaggiavo in treno – spiega la studentessa Carla Ferrari – Una parola onomatopeica che ricorda il suono dei vecchi telefoni e che richiama la lingua tedesca: in tedesco colloquiale “drin” significa “dentro”. Le lettere che compongono questa parola le ho inserite all’interno di cerchi che ricordano i tasti tondi dei telefoni».
Dopo vent’anni si dà il via ai lavori
I dettagli del progetto sono stati illustrati da Stephan Dellago, architetto dello studio Dellago architekten, che si occuperà di questa prima fase di ristrutturazione: «Si tratta di un progetto innovativo, di un edificio che vuole diventare un incubatore di idee e un punto di partenza per i giovani, affinchè abbiano a disposizione una cornice in cui dare sfogo alle propria creativià. E’ un edificio interessante e complesso al tempo stesso perché offre ampi spazi che dovremmo adattare alle attività di co-working, meeting e networking pensate per questo luogo». Questa prima ristrutturazione manterrà e riutilizzerà gran parte di quello che già è presente e rinnoverà gli spazi cercando di non limitare le attività che si svolgeranno all’interno. «L’edificio acquisirà un aspetto multifunzionale, con aree di lavoro, di relax e una piccola caffetteria. Il cuore centrale sarà lo spazio dedicato al co-living, che prevede un arredamento mobile in modo che possa sempre cambiare ed evolversi assieme alle idee» conclude Dellago.
Carola Traverso