Bolzano: al Noi la nuova facoltà di Ingegneria di Unibz. I numeri e le soluzioni architettoniche

Istruzione. La nuova Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano è stata inaugurata al Noi Techpark alla presenza di oltre 200 ospiti, tra cui il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi. I corsi di laurea della facoltà saranno incentrati su robotica, automazione e intelligenza artificiale. Più in dettaglio, la Facoltà di Ingegneria porterà nel quartiere oltre 1.200 studenti/studentesse e più di 300 tra docenti e personale amministrativo. Oltre 1.500 persone che contribuiranno a dare un impulso vitale all’hub del Noi.L’edificio si sviluppa con sette piani fuori terra e un piano interrato per un’altezza di 30 metri, una superficie di 20 mila mq e un costo approssimato di oltre 65 milioni di euro. Il piano terra, quasi completamente vetrato, contiene gli spazi più rappresentativi come la biblioteca, un auditorium con 176 posti e il laboratorio meccanico, una sorta di MiniFactory che diventa una vetrina sulla città delle attività di ricerca e sperimentazione di unibz.
Dal piano primo a metà piano terzo, si concentrano le attività didattiche con 23 aule di diverse dimensioni e 8 laboratori altamente specializzati tra cui: Fisico-Elettrotecnico, Chimico, Sensoristico, User experience e multimedia Lab, Caratterizzazione, oltre agli spazi di studio e relazionali. Da metà terzo piano al sesto piano si sviluppano le attività amministrative, mentre il piano interrato ospita ampi parcheggi.
Dal punto di vista volumetrico, all’edificio  è stato applicato un processo di sottrazione di volumi: partendo da un blocco compatto si è arrivati a un’architettura porosa, caratterizzata da grandi vuoti che danno vita a terrazze e a patii interni. In questo modo la luce naturale diventa il materiale principale con cui si plasma la sua architettura, elemento fondamentale per un edificio dedicato all’insegnamento e apprendimento.

Foto: NOI Techpark/Daniele Fiorentino

Concettualmente l’edificio è formato da due elementi: un basamento trasparente, quasi totalmente vetrato, nervato da potenti setti stereometrici in cemento faccia vista che scaricano a terra lo sbalzo dei piani superiori e da un volume superiore più massiccio, scavato e poroso rivestito da una seconda pelle realizzata da pannelli triangolari in lamiera stirata verniciati a polvere. I pannelli triangolari, in parte fissi e in parte mobili, generano un disegno dinamico grazie anche alle trame differenti della lamiera stirata che garantiscono, secondo la necessità, più o meno trasparenza verso l’esterno e proteggono la facciata dall’irraggiamento solare diretto filtrando l’entrata della luce naturale. L’utilizzo dell’alluminio è un richiamo alla memoria storica di questi luoghi che sono sempre stati luoghi di produzione dell’alluminio con la Alumetal prima e la Alumix dopo.La sostenibilità è un elemento importante in questo progetto nel quale si sono introdotte tutte le strategie passive possibili sin dalle prime fasi della progettazione in modo da ridurre al massimo il consumo energetico finalizzato al riscaldamento e raffrescamento.
Oltre all’isolamento del perimetro, sono stati usati serramenti a triplo vetro, una seconda facciata metallica, una sorta di brie-soleil, che riduce di oltre il 50% l’irraggiamento solare diretto sull’edificio, patii e terrazze che garantiscono un effetto camino e ventilazione naturale e 13 terrazze con altrettante pareti verdi, per oltre 600 mq, che contribuiscono all’abbattimento delle radiazioni solari dirette e a promuovere la biodiversità.
Dove possibile sono stati usati tutti materiali rispondenti ai requisiti CAM e per il pavimento è stato creato ad hoc un nuovo materiale, una pietra artificiale realizzata riciclando gli scarti della lavorazione del porfido delle cave dell’Alto Adige prevenendo così la creazione di nuovi rifiuti e riducendo l’utilizzo di energia e l’emissione di gas serra associati, un materiale riciclato e riciclabile.

La Libera Università di Bolzano, che attualmente fa parte del distretto dell’innovazione con 13 laboratori di ricerca e tre facoltà, con l’inaugurazione odierna diventerà il principale attore del NOI Techpark. L’attività universitaria regolare inizierà a ottobre con un totale di 15 corsi. La nuova facoltà avrà due focus tematici: il primo spazierà dalle tecnologie digitali innovative dell’hardware e del software – compresa l’intelligenza artificiale e l’interazione uomo-computer – agli aspetti più avanzati dell’ingegneria industriale, meccanica ed energetica; il secondo si concentrerà sulle applicazioni al servizio del territorio, dalla conservazione delle risorse naturali e ambientali all’impatto sulle persone e sulla società.
Nel suo discorso di benvenuto, la presidente del NOI, Helga Thaler Ausserhofer, ha ricordato come.la prima pietra per la costruzione del nuovo edificio della facoltà sia stata posata nel marzo 2022: “nonostante le circostanze difficili dovute all’aumento dei prezzi e alle difficoltà di consegna, che hanno causato diversi ritardi, l’edificio è stato completato puntualmente in due anni e mezzo», ha spiegato. I costi previsti dal programma ammontano a 57,2 milioni di euro. I costi aggiuntivi di 6,5 milioni di euro sono stati interamente finanziati dai fondi di perequazione statali”.

Immagine di apertura: La nuova sede di Ingegneria al Noi Techpark (Foto: NOI Techpark/Daniele Fiorentino)

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