Fauna selvatica, nuovi criteri per i risarcimenti

Anche in futuro la Giunta provinciale risarcirà per i danni provocati dalla fauna selvatica e inoltre nel 2017 saranno reintrodotti gli aiuti per le relative misure di prevenzione, che erano stati sospesi nel 2016. Per l’anno in corso la Giunta provinciale ha messo a disposizione un importo di 290mila euro. I nuovi criteri per la concessione di aiuti nei casi di danni della fauna selvatica e per le misure di prevenzione sono stati approvati oggi dalla Giunta con due distinte delibere, sulla base delle direttive quadro dell’UE, su proposta dell’assessore Arnold Schuler.

Riguardo ai risarcimenti, si distingue tra gli indennizzi per danni arrecati dalla fauna in generale e dalle specie protette di animali. L’importo minimo è stato aumentato a 2mila euro (fino all’80% dei costi riconosciuti) per i danni in frutticoltura e viticoltura e a 500 euro per le altre coltivazioni. Finora la somma minima era di 500 euro. Per i danni provocati da piccoli predatori l’importo minimo dell’indennizzo è stato portato da 100 a 200 euro, mentre per i grandi predatori (dove viene risarcito fino al 100% dei costi riconosciuti) quali orso o lupo non è stata fissata una quota minima. In base alle norme europee, va comunque comprovata l’attuazione di un livello minimo di misure di prevenzione. I risarcimenti seguono una graduatoria con precedenza ai danni provocati dai grandi predatori, ai danni provocati malgrado le misure di prevenzione e alle aree a forte presenza di selvaggina.

I contributi per le misure di prevenzione (recinzioni, griglie, ecc.) sono confermati al 40%. Per sistemi di reti di protezione il contributo può arrivare al 70%. Nel 2016 sono state presentate 225 domande di risarcimento per danni provocati dalla fauna selvatica, 11 delle quali hanno riguardato i grandi predatori. L’importo stimato dei danni si aggira sui 67mila euro.

 

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