Fondazione Dolomiti Unesco, la presidenza passa al Trentino
Mario Tonina, assessore provinciale all’ambiente della Provincia di Trento è il nuovo presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO. A Cortina, nell’ambito della seduta del Consiglio di amministrazione alla quale ha partecipato l’assessora provinciale altoatesina Maria Hochgruber Kuenzer, è avvenuto il passaggio di consegna dal presidente uscente Graziano Pizzimenti della Regione Friuli Venezia Giulia. La presidenza cambia ogni tre anni a rotazione fra le 5 realtà territoriali delle Dolomiti UNESCO, la Provincia di Bolzano l’ha detenuta dal 2013 al 2016. Parlando delle linee guida del suo mandato alla guida della Fondazione, Mario Tonina ha indicato tre obiettivi: mantenere integro l’ambiente unico delle Dolomiti al fine di trasmetterlo alle generazioni future, una governance comune nella sua gestione, e creare consapevolezza del significato e delle opportunità offerte dal riconoscimento quale patrimonio UNESCO.
Incentivare la consapevolezza a tutela dell’integrità
Incentivare la consapevolezza della responsabilità nei confronti del patrimonio mondiale UNESCO riveste un ruolo di rilievo anche per l’assessora Maria Hochgruber Kuenzer, che menziona le attività in atto a livello altoatesino. Nel corso del 2019 si è tenuta la prima formazione sulle Dolomiti patrimonio UNESCO dedicata agli addetti degli uffici turistici dell’area altoatesina. La formazione si è conclusa in questi giorni con due escursioni nei parchi naturali Puez-Odle e Fanes-Senes-Braies, l’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio parchi naturali in collaborazione con IDM Alto Adige. “È necessaria molta attività di sensibilizzazione al fine di armonizzare la funzione di tutela con l’utilizzo turistico”, fa presente l’assessora.
Strutture in disuso, al via progetto di rimozione
Dopo due anni di rilevamenti condotti nelle singole province nell’ambito del progetto STROBS, si ha un quadro complessivo della situazione riferita alle strutture in disuso presenti sul territorio delle Dolomiti UNESCO. Si tratta di vecchie condutture elettriche, case cantoniere, ecc., non più utilizzate che costituiscono elementi di disturbo del paesaggio. Come spiega l’assessora Hochgruber Kuenzer, “ora, tenendo presenti i rapporti proprietari e la tipologia degli oggetti in disuso e del loro prezzo, si tratta di predisporre una lista delle priorità e di decidere se è possibile una rimozione ed eventualmente come”. L’obiettivo del progetto è quello di contribuire a mantenere possibilmente intatto il paesaggio.