Centrali idroelettriche, 160 milioni di euro in fondi ambientali
Non solo energia. Le centrali idroelettriche altoatesine «hanno reso» per i 42 comuni interessati 160 milioni di euro in 9 anni, dal 2011 al 2018. I dati derivati dalla gestione delle centrali idroelettriche altoatesine sono stati presentati, il 17 maggio, alla centrale di San Floriano dal presidente della provincia Arno Kompatscher e dall’assessore provinciale all’ambiente ed energia Richard Theiner. «L’Alto Adige, assieme al Trentino – ha detto Theiner – sono le uniche realtà territoriali in Italia dove i concessionari di derivazioni idroelettriche sono tenuti a versare fondi ambientali quali compensazione per l’impatto di centrali e derivazioni sull’ambiente e sul territorio dei comuni rivieraschi interessati». Sono i concessionari delle grandi centrali idroelettriche (con una potenza media annua sopra i 3000 kW) e, dal 2015, anche quelli delle centrali medie (con una potenza nominale media annua fra 220 kW e 3000 kW) a dover versare «fondi ambientali. Con l’introduzione dei quali abbiamo inaugurato una nuova era nella gestione idroelettrica dei nostri corsi d’acqua – ha affermato il presidente della provincia Arno Kompatscher – e ora otteniamo una più giusta compensazione per l’utilizzo delle acque pubbliche: l’acqua è un bene comune ed è importante garantire a tutti sicurezza dell’approvvigionamento ed energia pulita. Lo faremo anche in futuro grazie alla modifica dell’art. 13 dello Statuto di autonomia, avvenuta nel 2017, che ci assicura la competenza primaria in materia».
Investimento nello sviluppo sostenibile
Dal 2011 al 2019 i fondi ambientali provenienti dalle 16 grandi centrali ammontano a circa 160 milioni di euro (18 milioni all’anno) in favore di 42 comuni rivieraschi. Sino al 2016, per i primi due trienni, è stato speso il 60% dei fondi e sono stati concretizzati una serie di progetti, mentre sono 15 i piani ambientali per il triennio 2017-2019 già approvati per un importo complessivo di 62,5 milioni di euro. Inoltre, una volta a regime, grazie ai fondi ambientali derivanti dai circa 150 impianti di medie dimensioni, nei prossimi 30 anni sono progressivamente previsti per i Comuni introiti per 3,5 milioni di euro all’anno. «Con le plusvalenze e gli introiti delle centrali idroelettriche vengono finanziati lo sviluppo sostenibile dei Comuni e i miglioramenti ambientali, con un ritorno positivo sul territorio» ha fatto presente Kompatscher. «In quanto concessionario, Alperia attua provvedimenti grazie ai quali viene migliorata la sostenibilità ambientale degli impianti idroelettrici, ad esempio con la realizzazione di passaggi ittici o il monitoraggio ambientale dei tratti idrici per garantire e ottimizzare il deflusso minimo vitale e ridurre le oscillazioni di portata – ha sottolineato Wolfram Sparber, presidente del Consiglio di gestione di Alperia – i fondi ambientali rappresentano un ulteriore valore aggiunto che mettiamo a disposizione dell’Alto Adige». Alperia destinerà per 15 centrali idroelettriche altoatesine a grande derivazione più di 400 milioni di euro in progetti ambientali lungo l’intera durata trentennale della concessione. Dal 2011 annualmente tra i 16 e i 18 milioni di euro vengono messi a disposizione della Provincia, dei Comuni e di Alperia in quanto concessionario per la realizzazione di misure di compensazione.
Criterio centrale nell’appalto delle concessioni
«L’entità dei fondi ambientali per le grandi centrali costituisce anche un criterio per l’assegnazione delle concessioni – ha spiegato Theiner – e garantiscono che dall’interesse privato risulti anche un interesse pubblico generale». I fondi di compensazione per le centrali idroelettriche medie sono interamente destinati ai Comuni rivieraschi, quelli per le grandi centrali spettano invece per due terzi ai Comuni e per un terzo alla Provincia. «Questi mezzi – ha aggiunto l’assessore – restano comunque riservati agli interventi ambientali nei comuni rivieraschi e non confluiscono nel bilancio provinciale». Al fine di impiegare al meglio di fondi ambientali secondo obiettivi precisi e di sostenibilità ambientale vengono predisposti dei piani ambientali. La Giunta provinciale ha anche stabilito precisi criteri per i settori nei quali possono essere investiti i fondi, i quali possono essere utilizzati per diverse misure a favore di ecosistema idrico e paesaggio o per migliorare la sostenibilità ambientale e sociale della fornitura di energia. Inoltre, con i fondi possono essere finanziate misure di prevenzione delle calamità naturali, interventi per ridurre il traffico motorizzato (come fermate di autobus, parcheggi per pendolari, carsharing e carpooling, mobilità elettrica, piste ciclabili e stazioni per noleggio bici) e misure per migliorare l’efficienza energetica e la tutela ambientale. «I 15 piani ambientali delle grandi centrali già approvati, per il triennio 2017-19, comprendono 455 proposte di misure indicate da Provincia e Comuni» ha sottolineato Richard Theiner.
Fondi ambientali dalla Centrale di S. Floriano
Tra i piani approvati vi è anche quello riferito alla Centrale di S. Floriano, che ha ottenuto l’ok della Giunta provinciale il 24 aprile scorso. Per il periodo 2014-2019 la società SF Energy, titolare fino al 2040 della concessione, destina 10,7 milioni quali fondi ambientali, di cui 6,8 milioni ai comuni rivieraschi di Anterivo, Egna e Salorno e 3,4 milioni alla Provincia, mentre il concessionario ne trattiene 500mila euro per vari interventi migliorativi. La Provincia ha indicato 31 misure ambientali, tra cui il rafforzamento dell’argine dell’Adige a Egna e Salorno, il miglioramento dello stato di qualità della Fossa Porzen e della Fossa di Salorno e l’abbattimento dell’’inquinamento acustico. Il concessionario SF Energy, invece, intende realizzare la mostra didattica sull’utilizzo energetico a San Floriano presso il centro Klösterle, adeguarlo dal punto di vista strutturale per un utilizzo integrato della centrale con visite al centro, e costruire una ciclabile per collegare la pista di fondo valle con il polo didattico San Floriano-Klösterle. I sindaci di Egna, Salorno e Anterivo, Horst Pichler, Roland Lazzeri e Gustav Mattivi hanno espresso soddisfazione per le assegnazioni di fondi ambientali con i quali hanno già avviato numerosi progetti tra cui risanamento energetico di edifici scolastici e pubblici, conversione degli impianti di illuminazione pubblica a led, interventi di risanamento degli acquedotti e altri di rivitalizzazione con la creazione di aree relax e di nuovi habitat per fauna e flora. Le opere di captazione delle acque, di derivazione e di scarico della centrale di S. Floriano, risalente agli anni ’50, sono ubicate nel comune di Castello Molina di Fiemme, in provincia di Trento, e nei comuni di Anterivo e di Egna, in provincia di Bolzano. L’impianto utilizza le acque del torrente Avisio in uscita dall’invaso di Stramentizzo, e la gestione è condotta al 50% da Alperia per l’Alto Adige, e da Dolomiti Energia per il Trentino, tramite SF Energy, società fondata nel 2010, che ha in concessione la centrale fino al 2040. I fondi ambientali vengono destinati per un terzo al territorio altoatesino e per due terzi a quello trentino. La produzione media annua di energia è di 351 GWh/anno.