San Candido, una galleria come protezione contro le piene
Una nuova galleria per la tangenziale di San Candido in val Pusteria: è questa l’idea supportata dal Comune per contrastare gli effetti delle inondazioni. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova galleria di oltre 500 metri di lunghezza che, in condizioni normali, svolgerà la funzione di nuova tangenziale di San Candido, mentre nel caso di una piena la galleria può diventare un’importante “valvola di sfogo” per l’acqua. “In tal modo, con una sola opera risolviamo due problemi”, sottolinea il sindaco di San Candido Klaus Rainer. Il piano mirato alla riduzione del rischio di piena nei Comuni di Sesto e San Candido, promosso dall’Agenzia per la Protezione civile e dall’Ufficio Sistemazione bacini montani Est, è finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dalla Provincia di Bolzano e dai Comuni coinvolti.
Il Consiglio comunale di San Candido ha scelto questa opzione basandosi sui risultati dei calcoli idrogeologici seguiti all’ultima inondazione verificatasi nel novembre del 2018. Lo scorso inverno, in fase di avanzamento della galleria, erano state condotte ulteriori analisi geotecniche e sismologiche per rilevare la conformazione della roccia. Inoltre, l’Università di Bolzano è stata incaricata di sviluppare un modello fisico per la rappresentazione plastica della presa e della restituzione dell’acqua. Le indagini preliminari all’elaborazione dello studio PRO DRAVA, insieme alle prime fasi della progettazione di misure anti-piena al rio di Sesto, hanno fatto ritenere opportuna la realizzazione a monte di due barriere in cemento armato con un bacino di ritenzione all’altezza del centro di riciclaggio. “Secondo gli esperti, questa è la soluzione migliore”, sottolinea Thomas Summerer, sindaco di Sesto. Infatti, in caso di piena, i detriti formati da materiale e da legname galleggiante verrebbero fermati nel primo bacino artificiale all’altezza di Signaue/Oltl, mentre la seconda struttura, che dovrebbe sorgere nel centro di riciclaggio nei pressi della barriera esistente, servirebbe ad arginare le masse d’acqua rilasciandole in maniera controllata al rio di Sesto e impedendo così l’alluvione di Moso. L’acqua verrebbe poi incanalata per mezzo del nuovo tunnel attraverso la montagna a est di San Candido e immessa, sempre in maniera controllata, nella Drava. Questa protezione anti-piena verrebbe attivata solo nel caso in cui la portata del rio di Sesto dovesse superare i 40 m³/s d’acqua. “Questa iniziativa è frutto di un’approfondita indagine, protrattasi negli anni, che ha coinvolto tutte le discipline e gli esperti in materia”, spiega Sandro Gius responsabile del progetto e direttore dell’Ufficio Sistemazione bacini montani Est. I sindaci di San Candido e Sesto, insieme agli esperti e ai competenti uffici provinciali, illustreranno ai propri cittadini il progetto al fine di concordare le successive fasi procedurali in due serate informative online che si terranno rispettivamente mercoledì 28 luglio per la popolazione di Sesto e giovedì 5 agosto per quella di San Candido.