«Generazione bellezza» racconta l'Alto Adige in prima serata su Rai3
L’Alto Adige raccontato in prima serata dalla voce di chi lo vive ogni giorno. La puntata di lunedì 3 gennaio del programma di Rai3 «Generazione bellezza» sarà dedicata al territorio altoatesino, attraverso la narrazione e le interviste di Emilio Casalini.
«L’Alto Adige è un territorio diventato simbolo di turismo di qualità, di foto da cartolina con i masi al centro: prati perfettamente falciati, case perfette, balconi con i gerani sempre in ordine», si legge nella sinossi della puntata. «E tutto questo non è frutto del caso, ma di una scelta ben precisa, quella di investire, sia pubblicamente che privatamente sulla “cura”, su quella attenzione assoluta ai dettagli, all’immagine non tanto del singolo ma della collettività. Una cura che non rimane ferma al passato ma si rinnova nel design moderno, nella gastronomia d’eccellenza, nella sostenibilità, nell’accoglienza e nella narrazione. Un viaggio dentro al delicato universo della “cura della bellezza”, dove il confine tra pubblico e privato sparisce».
Generazione bellezza va in onda fino a domenica 9 gennaio, alle 20.25. In ognuna delle 15 puntate, Emilio Casalini racconta i progetti, la volontà, le storie di singole persone o di intere comunità che, in modi diversi, lottano con creatività e coraggio per determinare il proprio destino, valorizzando il territorio e le identità che lo compongono, per generare bellezza, economia condivisa e sostenibile. il programma, da Nord a Sud, compie un viaggio dentro luoghi e visioni, raccontando storie di un’Italia orgogliosa di se stessa, consapevole del valore della propria terra e della propria identità, che non si ferma a lamentarsi e aspettare, ma decide di agire per creare spazi dove stare bene ed essere felici. Sono storie di visioni e di coraggio per portare avanti le proprie idee quando tutti ti dicono che è impossibile, che non si può fare, che “non ha senso”. Di comunità che si riuniscono intorno a un progetto di sviluppo come opportunità per diventare ognuno il volano dell’altro. Crescere nelle differenze, ma nel rispetto degli altri e del territorio con il suo immenso patrimonio in attesa di essere valorizzato come merita: paesaggi, tradizioni, agricoltura, archeologia, artigianato, architettura, enogastronomia, arte, cultura, natura. Ma anche di connessioni tra le persone, tra i saperi e patrimoni di cui disponiamo, tra i territori e gli uomini che li vivono, tra le infinite identità da comporre come un mosaico. E soprattutto esempi di persone comuni, replicabili ovunque, che lavorano per realizzare sé stessi e la terra in cui vivono.