Gente che ha paura della gente che ha paura: il giallo del manifesto
Concerti, spettacoli, mostre: durante il lockdown, lungo le strade deserte, per settimane e settimane i manifesti sbiaditi sulle affissioni comunali hanno annunciato appuntamenti che nella maggior parte dei casi non hanno mai potuto aver luogo. Locandine come “cartoline” sconsolate da un tempo passato, dal mondo come era prima. Un po’ come le pubblicità di molti negozi, che fino a poco fa davano idee per la festa del papà.
Dopo primo sabato di quasi nuova normalità, con le prime aperture dei negozi, sui vecchi manifesti è stato steso un velo pietoso, sono stati coperti da fogli bianchi. Sullo sfondo è apparso però un intervento poetico non firmato, che, come una filastrocca o certi giochi di parole infantili riporta “gente che ha paura della/gente che ha paura della/…”. Assaporiamo le prime libertà, ma quanto abbiamo ancora paura? E di cosa? Della gente?
Simone Wild