Giornata del Vino, la Laimburg presenta 50 progetti
All’incontro di martedì 23 agosto, hanno preso parte circa un centinaio di persone interessate ai diversi aspetti e alle nuove tecniche riguardanti la viticoltura e l’enologia. Il direttore del centro Laimburg, Michael Oberhuber, ha spiegato alla conferenza quanto sia importante diffondere le ricerche innovative e le soluzioni individuate, favorendo altresì lo scambio delle informazioni fra esperti al livello internazionale. Il Centro Laimburg a Vadena è infatti l’istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige, e solo per la sezione vitivinicola si contano 15 collaboratrici e collaboratori impegnati in 50 nuovi progetti. Questa edizione della conferenza si è concentrata su molteplici temi: il ruolo del lievito nella fase di fermentazione del vino, la preparazione per la coltivazione dei vigneti del Sauvignon blanc in Stiria, studiati inoltre metodi per evitare la riduzione della varietà di vino rossa “Schiava”.
Si è parlato anche delle varie strategie studiate dal Centro Laimburg in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, a San Michele all’Adige, per evitare la contaminazione delle barriques da parte della microflora. Il procedimento più efficiente per ridurre la microflora, scoperto alla Fondazione, consiste in un trattamento con ozono, il quale comporta miglioramenti anche a lungo termine. Inoltre presso il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato sviluppato un nuovo strumento chiamato “spazzola diradante” studiato per diminuire la compattezza dei grappoli, interessante per le piccole imprese in Alto Adige, una volta prodotta in sede.
Per quanto riguarda la superficie viticola, in Alto Adige ammonta a 5.448 ettari (31/12/2015), 60% spettanti a varietà bianche e 42% a quelle rosse. Tra le varietà bianche più coltivate vi sono il Pinot Grigio con 630 ettari, seguito dal Gewürztraminer (578 ettari), Chardonnay e Pinot Bianco (535 ettari ciascuno). Rimane in testa la Schiava tra le varietà rosse nonostante un netto calo con 812 ettari, seguito dal Lagrein (466 ettari) ed il Pinot Nero (435 ettari). Le varietà più richieste per nuovi impianti sono il Pinot Bianco, il Pinot Nero ed il Chardonnay. La produzione di vini con denominazione d’origine in Alto Adige nel 2015 è stata di oltre 320 mila ettolitri.