Appello di CNA: servono giovani talenti per la ripresa economica
Non solo pass e mascherine, alle aziende servono soprattutto giovani talenti per la ripresa economica. Questo è l’appello lanciato da CNA Trentino-Alto Adige alle due Province autonome. “Ridurre il dibattito sulla scuola all’obbligo vaccinale per i docenti e gli studenti, all’uso delle mascherine, alle distanze e ai trasporti scolastici è quanto di più sbagliato possa mettere in atto l’intera società, dalla politica agli attori del mondo scolastico, dalle famiglie alle imprese. Dobbiamo puntare ancor più di prima alla qualità dei percorsi formativi e alla rivitalizzazione dei percorsi scuola-lavoro, fermi o depotenziati da un anno e mezzo, con serie ripercussioni sul mondo economico che potremo valutare solo tra qualche anno”, sottolinea Claudio Corrarati, Presidente della CNA Trentino-Alto Adige. Lo scorso anno scolastico, infatti, ha fatto registrare un congelamento generale dei programmi di alternanza scuola-lavoro, persino nel sistema dell’apprendistato duale molto diffuso in Alto Adige.
Nel periodo 2020-2021 la pandemia ha accelerato i fenomeni di dispersione scolastica con più di 200.000 ragazzi che hanno lasciato la scuola anzitempo, oltre a peggiorare notevolmente i risultati delle prove Invalsi con dati preoccupanti anche in Alto Adige e in Trentino. “Dobbiamo assolutamente chiederci cosa e come possiamo migliorare la scuola per permettere alle aziende di individuare prima e reclutare dopo giovani capaci e preparati, che avranno il difficile compito di entrare nell’economia della ripresa, un’economia che sarà veloce, esigente, tecnologica, faticosa, insidiosa, densa di opportunità ma anche di rischi. Gli ultimi dati disponibili dicono che, in Trentino Alto Adige, prima della pandemia, il 18% delle aziende aveva ospitato studenti in percorsi scuola-lavoro, miglior dato d’Italia”, spiega Corrarati. Con un basso numero di diplomati tecnici e laureati si corre il pericolo di un impoverimento generale del sistema Paese e, in misura ugualmente preoccupante, di una marginalizzazione di molte persone che difficilmente potranno essere integrate attivamente nella società e nel mondo del lavoro di domani. “Povertà educativa e povertà economica vanno di pari passo. Non possiamo permetterci di trovarci nelle condizioni di ricevere grandi risorse economiche dall’Europa per una ripartenza senza avere le risorse umane per correre. Ecco perché non possiamo solo pensare a come rintracciare le risorse del Recovery Plan, le imprese hanno bisogno di personale qualificato, con conoscenze tecniche, linguistiche, digitali, ma anche capaci di inserirsi in un mercato che sarà sempre più caratterizzato da nuove tecnologie”, sottolinea ancora Corrarati.