Gli eventi di inizio ottobre tra Bolzano Art Weeks, le mitologie sonore di Hope e Martino Gamper a Lungomare

In questo weekend di inizio ottobre è difficile sfuggire alla full immersion nell’arte con aperture di mostre e anniversari, tra mitologie sonore e il mito Drexciya (per scoprire cos’è leggete sotto), incontri con gli artisti, performance di Martino Gamper e molto ancora. Presto scoprirete che tutto rientra, sempre e comunque, tra i mille e uno eventi di BAW- Bolzano Art Weeks. Ecco il nostro tentativo di orientamento,  arbitrario come sempre.

Inizia oggi, venerdì 29 settembre, la terza edizione di BAW – Bolzano Art Weeks: una dieci giorni intensissima e inclusiva di eventi, inaugurazioni, feste e performance che invaderà tutta la città di Bolzano e a cui partecipano non solo le istituzioni “ufficiali” del mondo dell’arte, ma anche singoli artisti e artiste e realtà indipendenti. Il programma di questa edizione si ispira al tema “play_ground” inteso anche come “campo, spazio per giocare”, tema a cui si ispirano anche le 5 opere vincitrici di una call indetta da BAW nei mesi scorsi e che verranno esposte in diversi luoghi della città.

BAW, Playful, una foto di Fanni Fazekas su uno schiuma party a Rácalmás (Ungheria) esposta al Capitol di Bolzano

Data la natura pervasiva e un po’ bulimica di BAW è praticamente impossibile riuscire a segnalare una selezione di eventi tra le decine e decine di appuntamenti. Abbiamo chiesto soccorso ad Hannes Egger, co-curatore dell’iniziativa (nata da un’idea dell’instancabile Nina Stricker) “il valore aggiunto di BAW è il fare rete coinvolgendo tutta la città; personalmente trovo interessanti gli eventi che portano le persone fuori dai soliti spazi della Bolzano turistica e commerciale, che gira tutta attorno al centro, vedi i diversi quartieri e l’areale ferroviario” ci ha detto Egger. Che ha riconosciuto la difficoltà di orientamento davanti ai tanti eventi: “Per questo abbiamo creato una mappa con delle zone a colori, speriamo funzioni! Un’altra idea che mi piace è che abbiamo provato a mischiare i vari pubblici, con un susseguirsi di eventi da uno spazio all’altro. Ognuno tende ad avere il suo giro e invece è bello se ci sono momenti di scambio e di incontro. In fondo quella di BAW è una missione sociale, aprirsi alla città e alle persone e con il tema del gioco vogliamo coinvolgere non solo i più piccoli, ma tutte le età”.

A Place to B(z), Community Play, Areale Ferroviario ex Gorio, foto Baw

A proposito di spazio pubblico e bambini: il 3 ottobre dalle ore 16 alle 22 , in via Dodiciville, chiusa al traffico per l’occasione, si tiene BAW23 STREETFEST(A); il programma comprende laboratori dedicati ai bambini e bambine, mostre d’arte, street food e musica dal vivo. Mentre dalle 14.30 alle 23 grazie alla collaborazione con A Place to B(z), l’Areale Ferroviario si apre alla cittadinanza momenti dedicati alla creazione collettiva di arredi urbani, pulizia dell’area e, la sera, la proiezione di un film. Per scoprire tutti gli appuntamenti di BAW vedi la mappa online con le schede di ogni evento.

Il museo come “macchina di speranza”. Oggi, venerdì 29 settembre alle ore 19 inaugura a Museion HOPE, mostra collettiva internazionale che occupa l’intero museo per “esplorare possibili spazi di speranza tra scienza e finzione”. Diverse le suggestioni proposte: da artisti e artiste che utilizzano “nuovi strumenti di costruzione del mondo nell’era dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale” e che, “con le loro installazioni, che ricordano i videogiochi, creano spazi immersivi tra il virtuale e il reale, la memoria e l’oblio” o altri che, attraverso le installazioni video, le sculture, i costumi, i dipinti e i disegni “creano un’atmosfera fantascientifica tra apocalisse e nuovi inizi, in cui scienze umane, tecnologia, ecologia ed economia si incontrano”.

AbuQadim Haqq, Leo Rodrigues, and Hector Rubilar, Timeline of the Black Technology, 2021. Courtesy the artists.
Opera esposta a Museion in occasione della mostra HOPE

La techno resta una fonte di ispirazione per ripensare il museo come macchina di speranza” spiegano i curatori DeForrest Brown, Jr., Bart van der Heide e la curatrice della mostra Leonie Radine (che abbiamo intervistato qui).  In questo senso, tra gli spunti in mostra, si segnala quello del mito afrofuturista Drexciya e delle ricerche che DeForrest Brown, Jr., ha intrapreso sulla storia della techno per il suo libro” Assembling a Black Counter Culture” del 2022.  (Vale la pena ripercorrere la narrazione del mito Drexciya, secondo cui, durante la tratta degli schiavi molte donne vennero buttate in mare ancora incinte ed i bambini, nati in acqua, impararono a vivere e respirare in una civiltà acquatica, in cui strutture sociali e politiche superavano quelle dello stato nazione. In quella che si presenta come una visione alternativa e consolatoria di “mitologia sonica” è impossibile non sentire risuonare  il cortocircuito con la recente e drammatica attualità rispetto alle politiche degli sbarchi.)

I Have to Think About It. Il lungo weekend dell’arte prosegue sabato 30 settembre alla Fondazione Antonio Dalle Nogare con l’inaugurazione del nuovo allestimento (Part II) della mostra dell’artista argentino David Lamelas. I Have to Think About It.
Alle ore 11 si svolge una conversazione tra l’artista, la curatrice Sabine Breitwieser e il curatore Andrea Viliani.

Lungomare compie gli anni. L’associazione culturale fondata a Bolzano nel 2003, produce da 20 anni interventi artistici in spazi pubblici, mostre in luoghi non convenzionali e formati di pubblicazione e discussione tra arte, architettura, design e teoria. Questo anniversario speciale viene celebrato con un ampio programma di performance, dibattiti e concerti nella cornice della propria sede per tutto il weekend e si apre un “Question Time” (sabato 3o settembre alle ore 12). Il programma prevede poi blitz corali di Nicholas Bussmann & Cottbusser Chor e una performance di Wissal Houbabi. Tante le iniziative, tra cui l’installazione d’archivio Constellation 2003-2023  con progetti, idee, visioni e impatti, realizzati da Lungomare fino a oggi e una pubblicazione attorno a 16 dialoghi che collocano la produzione artistica di Lungomare in una rete geografica e tematica. Solo per l’occasione, Martino Gamper (sabato 30, 0re 14) e Marzia Migliora (sabato 30, ore 12)  realizzeranno due interventi site specific dedicati al volume.

Meraviglie d’Egitto. E’ fresca di inaugurazione la mostra “Antichi Egizi: maestri dell’arte”, esposizione ospitata al Centro Trevi di Bolzano e che raccoglie 18 reperti originali provenienti dal Museo Egizio di Torino. La mostra, curata da Paolo Marini e Alessandro Girardi, è dedicata alle arti dell’antico Egitto e abbraccia più di tre millenni di storia. In occasione dell’apertura si è svolta una conferenza con il direttore del Museo, Christian Greco, proprio nei giorni in cui era al centro di una (inutile e pretestuosa) bufera mediatica. Per chi se lo fosse perso, abbiamo fatto un sunto qui sull’interessante intervento di Greco – passato quasi sotto silenzio nelle comunicazioni sull’iniziativa, per quanto ci risulta.

Caterina Longo

Immagine in apertura: Futurefarmers, festival sonoro per l’elefante organizzato da Lungomare (2023, Photo: Elisa Cappellari)

 

 

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