Investimenti coraggiosi per un futuro sostenibile: l'appello di Heiner Oberrauch per il 2025

Economia. «Che il 2025 sia l’anno della fiducia e l’inizio di cambiamenti positivi che vadano oltre questi 12 mesi. Questo è il mio più sentito augurio agli imprenditori e alle imprenditrici, ai decisori politici e ai nostri collaboratori e collaboratrici! Che sia un anno di successi, di felicità e di salute per tutti. Buon anno!» Con queste parole di augurio e speranza, Heiner Oberrauch, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, ha concluso il suo discorso di inizio anno, tracciando una visione chiara delle sfide e delle opportunità che attendono l’economia altoatesina nel prossimo futuro. Il suo intervento, pronunciato davanti a una folta platea di imprenditori e ospiti illustri, è stato un invito all’azione e al coraggio, con un occhio puntato sulle generazioni future.
«La domanda di fondo deve essere: cosa dobbiamo fare e decidere oggi, affinché ciò abbia un impatto positivo per la prossima generazione?» Questo interrogativo, cardine del suo intervento, sintetizza il motto che ha guidato la sua presidenza: «un’economia orientata alle future generazioni». Oberrauch ha sottolineato come la paura del cambiamento e il pensiero limitato al presente possano paralizzare lo sviluppo. Ha ribadito che l’Alto Adige, una volta tra le regioni più povere d’Europa, oggi è tra le più prospere grazie alla determinazione, allo spirito innovativo e alla cultura imprenditoriale della sua gente.
«Il 2024 è stato un anno positivo per l’economia e l’industria. Tuttavia, la quota destinata agli investimenti è diminuita del 50% negli ultimi 10 anni, limitando enormemente l’autonomia di manovra. Gli investimenti sono ossigeno per un futuro positivo. Il Bilancio provinciale di quest’anno ha un volume di 7,9 miliardi ed è cresciuto negli ultimi 10 anni del 50%, lo ripeto del 50%, da 5,3 a 7,9 miliardi, grazie al grande contributo delle imprese, ma anche grazie alla capacità di trattativa dei vertici politici. La maggior parte delle risorse in bilancio è tuttavia destinata alle spese correnti, nella misura impressionante dell’80%! In questo modo non c’è quasi alcun margine di manovra per garantire un futuro positivo. La quota disponibile per gli investimenti è diminuita del 50% negli ultimi 10 anni, il che limita enormemente l’autonomia di manovra. C’è l’evidente pericolo di restare bloccati nel passato, di difendere i privilegi, di avere paura del cambiamento. L’imperativo adesso è di non vincolare tutte le risorse per l’oggi, ma di attrezzarci per il futuro con investimenti coraggiosi. Dopo i sette anni di vacche grasse normalmente seguono gli anni di magra. Non rimarrà tutto come è oggi: i cambiamenti sociali e politici riveleranno nuove necessità che dobbiamo anticipare oggi. Cito solo un esempio concreto del cambiamento: dobbiamo essere consapevoli del fatto che tra 10 anni avremo il 30% in meno di forza lavoro disponibile che dovrà raggiungere un simile livello di valore aggiunto al fine di conservare il welfare. Questo vale anche per la pubblica amministrazione: con il 30% in meno di personale si dovranno raggiungere gli stessi risultati nell’amministrazione.»

Oberrauch ha posto l’accento su un problema cruciale: la progressiva riduzione degli investimenti pubblici, un elemento fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile e innovativo. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una “spending review” dei bilanci pubblici, chiedendo un approccio più coraggioso e mirato per liberare risorse da destinare a settori strategici come la transizione energetica e la digitalizzazione. «Abbiamo bisogno di un’Europa forte, che riconosca il ruolo strategico dell’industria e metta al centro la semplificazione delle regole». Guardando oltre i confini locali, Oberrauch ha evidenziato il ruolo fondamentale di un’Europa competitiva e unita, capace di affrontare le sfide globali, dai conflitti geopolitici al cambiamento climatico. Ha richiamato il valore di una visione europea comune, supportata da giovani sempre più favorevoli all’idea di un’Europa unita e proattiva.
«Se vogliamo essere preparati per il futuro, dobbiamo andare oltre il più, verso il meglio, e affidarci a imprese che creano un alto valore aggiunto nel rispetto dell’ambiente». Lodato anche il contributo delle imprese altoatesine, che si distinguono per produttività, rispetto ambientale e innovazione. Tuttavia, nel corso dell’intervento è stato sottolineato il rischio di perdere competitività se non si creano condizioni più favorevoli per trattenere e attrarre talenti, migliorare le retribuzioni nette e incentivare il lavoro oltre l’età pensionabile.
«Il pragmatismo non significa mettere da parte i principi e le regole, ma lasciare più spazio per decidere nelle situazioni che lo richiedono». Infine, Oberrauch ha auspicato una gestione pubblica più pragmatica e flessibile, capace di snellire processi e sostenere chi si assume responsabilità. Ha chiesto maggiore protezione per i decisori pubblici, per evitare che la paura di eventuali conseguenze legali freni l’azione.

Il discorso si è concluso con un appello alla coesione e alla fiducia: «Dobbiamo concentrarci su ciò che ci unisce, costruire rapporti sulla fiducia e spostarci oltre il più, verso il meglio». Parole che segnano non solo un augurio per il 2025, ma un invito a costruire un futuro solido e sostenibile per l’Alto Adige e per l’Europa.

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