Il futuro dell'Alto Adige secondo Arno Kompatscher
Nell’abituale incontro di fine anno con i giornalisti, il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha focalizzato i suoi interventi su alcuni temi principali: la sostenibilità ambientale, la situazione economica e l’Autonomia (rigorosamente con la A maiuscola).
Qui abbiamo deciso di concentrarci sulle dichiarazioni relative alla sostenibilità. Una testata che ha il suo focus sull’innovazione preferisce, ovviamente, interventi che prefigurano gli scenari del 2030 e del 2040 a quelli dedicati al 1972 (anno del secondo Statuto d’Autonomia) e al 1992 (anno della quietanza liberatoria).
Rispetto al tema della sostenibilità Kompatscher ha parlato giustamente di “un punto di svolta”, invitando tutti a “ripensare le nostre aspettative e ridurre l’eccessivo sfruttamento delle risorse.”
Per il Landeshauptmann “qualità anziché quantità, cicli chiusi, compensazione delle emissioni di CO2 e rinuncia” sono le parole d’ordine per avviare i cambiamenti necessari”. Parole d’ordine che ha voluto ancorare a problematiche reali e sentite sull’intero territorio: “Basta dare uno sguardo ai boschi dell’Alto Adige per rendersi conto degli effetti del cambiamento climatico. Dal mio punto di vista, il bostrico è la vera piaga del 2022. Nonostante tutti i progressi tecnologici scientifici ed economici avviati, non riusciamo a tenere sotto controllo questo fenomeno. I sistemi che raggiungono un punto di svolta e si trasformano in cambiamenti di sviluppo esponenziali. Ma, ovviamente, non possiamo dimenticare la questione energetica. L’energia più sostenibile è quella che non viene consumata di conseguenza è necessario aumentare l’efficienza energetica e la quota di energia rinnovabile prodotta sul territorio provinciale”.
Kompatscher è quindi passato a elencare le strategie avviate dalla Provincia per il futuro sostenibile dell’Alto Adige: “L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) valuterà gli sforzi dell’Alto Adige in materia di sostenibilità fino all’estate del 2023, e in tutti i Comuni e comunità distrettuali verranno nominati dei responsabili per la sostenibilità”.
Passando ai dettagli, il Presidente ha ricordato l'”iniziativa ‘Luci spente’ dalle 23.00 alle 6.00 – per risparmiare energia, ma anche per creare consapevolezza sul tema della sostenibilità e, soprattutto, la limitazione dei posti letto nelle strutture alberghiere, per favorire una maggiore sostenibilità. Una decisione che rientra nella strategia di attuazione delle Linee guida di sviluppo turistico 2030+. Anche il Piano strategico ‘Agricoltura 2030’, un catalogo di misure con circa 100 progetti in vari settori dell’agricoltura, punta a creare una visione futura legata alla sostenibilità. Inoltre, in Alto Adige sono stati compiuti passi in avanti anche nel campo della mobilità; esiste un Piano provinciale per la mobilità sostenibile e la logistica. Ci sono grandi esempi (accesso contingentato al lago di Braies) e visioni (sistema slot sull’autostrada del Brennero). Inoltre l’assegnazione dei servizi di trasporto pubblico locale verrà promossa nell’ottica di una mobilità sostenibile, per la quale anche la promozione della mobilità ciclistica e l’ampliamento della rete ferroviaria rivestono un ruolo significativo”.
Il Landeshauptmann ha, infine, collocato tutte queste iniziative sotto lo slogan “Alto Adige piccola Europa sostenibile”. Purtroppo, da questo punto di vista, la realtà sembra molto diversa.
Basti ricordare che il motto dell’Unione Europea è “uniti nella diversità” mentre troppe politiche locali sembrano ancora ispirate al pensiero dell’ex assessore alla cultura tedesca Anton Zelger: “Io credo che più chiaramente noi ci separeremo, tanto più riusciremo a capirci nella nostra terra. Separarci con la massima attenzione gli uni per gli altri” .
Immagine di apertura: Foto: ASP/Fabio Brucculeri