Re Magi, schützen e...Achammer: per Alto Adige Doc un 2021 nell'immaginario del Sudtirolo
In questi spazi ci si è sempre tenuti a debita distanza dalle «provocazione etniche» da qualunque parte provenissero, ma, come noto, il cibo abbondantemente scaduto si consuma solo per sbaglio. E così, sovrapponendo l’immagine di un uomo con la lunga barba bianca e il cappello piumato a quelle dei partecipanti alla manifestazione organizzata al Campidoglio di Washington al grido di «Meglio un giorno da beoni che cento anni da pecora», sono finito sul video di un improvvisato rapper (ci riferiamo alla polemica sulla canzone Mamma Tirol) che ha scatenato una tempesta di polemiche nel piccolo bicchiere di cui ci occupiamo con insana passione. Chiarito che il protagonista non aveva nulla a che fare con chi aveva trasformato Capitol Hill nel bar di Guerre Stellari, mi sono trovato ad ascoltare uno sgangherato «rap» pubblicato da chi considera inaccettabile la sola esistenza di sudtirolesi omosessuali e l’idea che i giovani preferiscano Greta Thunberg ad Andreas Hofer. Una genuina insofferenza verso ragazzi che invece di indossare abiti di due secoli fa e trastullarsi con fucili di legno, preferiscono impegnarsi per un futuro migliore. Niente di particolarmente nuovo, c’è chi si crede Napoleone e chi Andreas Hofer, ma è anche questo a rendere il mondo colorato e divertente. Purtroppo, oggi si preferisce il bianco e nero ai colori e l’esercito delle ditina alzate in servizio effettivo e permanente è riuscito a far rimuovere il video e a costringere il protagonista a rinunciare al comando della sua simpatica combriccola.
Peccato, ma occorre ammettere che questa vicenda capita a fagiolo per chi da ormai due anni cerca di comprendere come si formi la narrazione di questo territorio. Ma se quella degli Schützen può essere considerata folcloristica, come andrebbe valutata quella del segretario della Südtiroler Volkspartei, assessore al commercio e servizi, all’artigianato e all’industria, al lavoro, all’integrazione e soprattutto all’istruzione e cultura tedesca? Detto in maniera più esplicita, qual è la sua narrazione? Quali sono i valori e gli orizzonti del 35enne Philipp Achammer?
Per comprenderlo, può essere utile consultare l’ultimo mese del suo profilo Facebook.
Esclusi i post dedicati alle istruzioni riguardanti l’emergenza Covid, in circa quaranta giorni l’Obmann Svp ha pubblicato quattro post su Sternträger, Sternsinger e Sternenkinder (Cantori delle stelle ispirati ai Re Magi), tre sulle Musikkapellen (musica sacra), uno sulla clarinettista sudtirolese della Wiener Philarmoniker che si è esibita in occasione del Concerto di Capodanno, due sulle domeniche di Avvento, uno su una scuola musicale provinciale, un paio su attività di volontariato e su quelle dei Vigili del Fuoco, uno su San Nicola, uno sulla «Gru del Sacro Cuore di Gesù», tre mostrano momenti privati con la famiglia (in compagnia della moglie Nicole Uibo, già Miss Südtirol 2016 come lei stessa ci tiene a precisare) e tre si scagliano contro le irrazionali e inaccettabili leggi nazionali italiane che «imprigionano» il Sudtirolo.
Per completezza di informazione, si segnalano anche il ricordo dell’artista Sven Sachsalber recentemente scomparso e i complimenti a Max von Milland per il suo ultimo brano. Per chi non lo conoscesse, trattasi di cantautore che sulla sua pagina web precisa che «La sua musica incarna l’essenza della regione intorno a Bressanone, la sua Heimat». I suoi orizzonti.
I temi trattati nel mese ancora precedente dall’assessore Achammer sono meno natalizi, San Martino al posto di San Nicola, ma identico «mood». Nemmeno l’ombra di un libro, di un film o di uno spettacolo teatrale, pochissimo sulle attività economiche che sono comprese nelle sue deleghe. Una marea di tradizione confusa per cultura. Scartata l’idea che il profilo sia stato hackerato, per quale motivo un trentenne del 2021 ama presentarsi come un pensionato degli anni cinquanta del Novecento?
L’erede designato del presidente Kompatscher come immagina i suoi elettori e concittadini? Difficile dare una risposta, ma è evidente che un giornalista precario immigrato da Bologna non può comprendere questo territorio meglio di un sudtirolese “doc”, Obmann dell’Svp, assessore alle attività varie e pure a quelle eventuali, . Non mi resta che studiare, approfondire e moltiplicare gli incontri per provare a comprendere meglio la realtà sudtirolese, quella “abitata” dalla popolazione di lingua tedesca. Ci dedicherò l’intero 2021. A presto.
Massimiliano Boschi