Impianti di risalita, nuovi incentivi: rimborsi fino al 90%
Qualità, comfort e sicurezza: sono questi i “pilastri” degli impianti di risalita in Alto Adige. Oggi (28 novembre) la Giunta provinciale ha approvato le nuove linee guida che regolano le misure di sostegno agli investimenti per la costruzione e gli interventi di ammodernamento, «una misura – commenta l’assessore Florian Mussner – che aggiorna criteri vecchi di 20 anni che necessitavano di essere adeguati alle nuove esigenze del settore». Un settore, quello degli impianti di risalita, «che ha un impatto positivo sull’economia locale – prosegue l’assessore – e contribuisce a creare posti di lavoro e a sostenere le aziende altoatesine che sono tra le leader a livello mondiale. Senza contare che questi impianti non significano solo tradizione, ma anche innovazione e rispetto dell’ambiente». Il settore, infatti, può contare in Alto Adige su 370 impianti che danno lavoro a quasi 2mila persone, e crea ogni anno un fatturato di circa 300 milioni di euro. Le linee guida approvate dalla Giunta prevedono anche un sostegno particolare per i piccoli impianti di paese che, secondo Mussner, «hanno anche una funzione sociale per la comunità». I contributi saranno stanziati per gli investimenti che riguardano la costruzione nuovi di impianti a fune (funivie, seggiovie e skilift), per l’adeguamento tecnico e l’ampliamento della portata degli stessi, nonché per le innovazioni riguardanti la gestione dei passaggi degli utenti.
Le categorie degli incentivi
Le funivie che vengono utilizzate anche come mezzo di trasporto pubblico (ad esempio la Postal-Verano) avranno accesso al livello massimo di contribuzione, che arriva a coprire il 90% degli investimenti. Il sistema prevede poi degli incentivi a scalare a seconda delle diverse categorie: dall’80% per i piccoli skilift di paese (in Alto Adige sono 23) sino al 15% per i comprensori sciistici di media grandezza, come Obereggen e l’Alpe di Siusi, che hanno una portata complessiva compresa tra le 20mila e le 50mila persone all’ora. In mezzo c’è la categoria degli impianti di zone non appartenenti a comprensori sciistici più grandi o comunque con una portata inferiore alle 5.500 persone all’ora e ai 2mila posti letto (ad esempio Renon, Reinswald o Merano 2000) che hanno diritto ad incentivi sino al 45% degli investimenti. Fuori dal sistema di contribuzione, infine, la categoria dei grandi comprensori sciistici come la Val Gardena, Plan de Corones e l’Alta Badia, dove la portata oraria complessiva supera le 50mila persone. Da sottolineare che in alcuni casi specifici, ovvero se gli impianti siano considerati di interesse pubblico o strategico, la Giunta provinciale può decidere di aumentare il livello degli incentivi fino ad un massimo di 30 punti percentuali. Chi riceverà contributi per nuovi impianti di risalita sarà obbligato a mantenerli in funzione per un periodo di almeno 15 anni.