Benko, indicazioni di voto: ecco favorevoli e contrari
Benko, indicazioni di voto. A decidere saranno le urne (qui tutte le indicazioni sul come, dove e quando ci si può esprimere): si comincia a votare oggi, martedì 29 marzo, al ritorno dalle festività pasquali, si finirà lunedì 4 aprile. Il giorno dopo sarà dedicato allo scrutinio: sarà quindi martedì prossimo, 5 aprile, la giornata in cui si saprà se il progetto Benko avrà ottenuto o meno il favore dei residenti (più i pendolari registrati) di Bolzano. Ma come arriva Bolzano al voto? Proviamo a districarci fra favorevoli, contrari e non schierati.
Il fronte del sì: le indicazioni di voto dei favorevoli
La politica, prima di tutto. Ad appoggiare la riqualificazione voluta da Benko c’è un fronte trasversalissimo. Il centrodestra è unito, per una volta, a favore del sì al progetto Benko. A sostenerlo, con i relativi candidati sindaco, ci sono infatti «Uniti per Bolzano» (Forza Italia, Lega Nord, Unitalia, Alto Adige nel cuore) con CasaPound, ma anche le civiche di Caramaschi e Pitarelli, Psi e Pd. Emblematico il caso dei democratici: ufficialmente a favore, ma il candidato sindaco Renzo Caramaschi ha annunciato già il suo voto contrario. Avanzamento in ranghi sparsi per i pessimisti, inno alla libertà di voto per qualcun altro. C’è poi una parte di società civile convinta della bontà del progetto: la Cisl, gli artigiani della Cna, il collegio costruttori, il comitato di riqualificazione Bolzano guidato dal commercialista Piero Plebani.
Ambientalisti, estrema sinistra e 5 stelle: ecco i contrari
Ad essere fortemente per il no c’è l’ala di (estrema) sinistra. Ad opporsi al progetto Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, ma anche i Verdi e il Movimento 5 stelle, riproponendo così curiosamente una sorta di alleanza come quella che si vede spesso sui banchi parlamentari. Non possono che dire no le associazioni dei commercianti, con Confcommercio in testa: per loro i centri commerciali che possono mettere in crisi il commercio di prossimità non sono mai ben visti. Ed è anche contrario, in maniera compatta, il fronte ambientalista: Vke, Wwf, Città nostra, Ambiente e salute, Lungomare, Comitato “Salviamo la stazione”, Legambiente, Dachverband. Mentre è spaccatura sindacale: la Cgil è schierata per il no.