La gestione di nubifragi e tempeste. I numeri dell'Alto Adige

Alto Adige. Lo scorso 18 luglio, i Vigili del fuoco del Corpo permanente, insieme ai Vigili del fuoco volontari di Bolzano, hanno gestito 100 interventi nel solo capoluogo; i Vigili del fuoco volontari hanno gestito altri 300 interventi nel resto della provincia. “Tra le 16.30 di martedì e oggi sono rimasti in servizio dai 1400 ai 1500 volontari per le operazioni di messa in sicurezza”. Particolarmente colpite sono state Terlano, Bolzano/Gries, la Val d’Isarco e la Val di Vizze, le zone intorno a Brunico e Dobbiaco”, si legge in un comunicato della Centrale dei Vigili del fuoco volontari. Numeri importanti figli di decisioni precise. “In quest’ambito dipendiamo dai volontari – e anche dalle loro famiglie che li sostengono. Altrettanto importante per noi è il sostegno dei datori di lavoro che consentono ai volontari di assentarsi dal lavoro” ha sottolineato Klaus Unterweger, direttore dell’Agenzia per la Protezione Civile.
Restando ai numeri del 18 luglio, sono stati contati 4.500 fulmini in tutto il territorio provinciale, sono stati registrati fino a 30 millimetri di pioggia per metro quadrato e si sono verificate anche grandinate locali, ad esempio nella Bassa Atesina. Anche le raffiche di vento hanno raggiunto velocità considerevoli; la più forte si è registrata a Salorno con 104 chilometri orari (oltre 90 km/ha sono stati registrati a Santa Valburga, Vandoies di Sopra, Brunico e La Cave).  “A causa dei cambiamenti climatici, le ondate di calore sono sempre più frequenti anche in Alto Adige. Finora nel mese di luglio si sono già verificate due fasi di calore più brevi, con temperature fino a quasi 37 gradi, mentre una molto più pronunciata si è verificata nel luglio dello scorso anno. I climatologi concordano sul fatto che queste ondate di calore diventeranno più frequenti e più forti in futuro”, ha precisato il meteorologo Dieter Peterlin. A causa delle temperature più elevate, c’è più energia nell’atmosfera e quindi si prevedono temporali più frequenti e più forti. “Mentre le temperature possono essere calcolate con diversi giorni di anticipo, la previsione dei temporali è molto più difficile, perché spesso si verificano solo in punti specifici. Lo strumento migliore per localizzare e prevedere i temporali a breve termine è il radar che rileva le precipitazioni”, ha spiegato Peterlin.
Nonostante la violenza dei temporali, non si sono registrati danni alle persone. Un risultato ottenuto anche grazie all’attività dall’Agenzia per la Protezione Civile che svolge un intenso lavoro sotto il profilo preventivo ed operativo. . “L’Azienda speciale per la regolazione dei corsi d’acqua e la difesa del suolo può vantare – a partire dal 2022 – 60.978 opere di sistemazione idraulico-forestale e di protezione dalle valanghe”, ha sottolineato Fabio De Polo, direttore dell’Area funzionale Bacini montani della Provincia. Martedì sera, il servizio di reperibilità dell’Azienda speciale è stato chiamato solo tre volte: i dipendenti sono pronti a intervenire 24 ore su 24, tutto l’anno. “Una delle nostre opere di protezione più recenti, la barriera sulla circonvallazione di San Genesio, è un ottimo investimento per la sicurezza dei cittadini, viste le grandi quantità d’acqua portate dal maltempo”, ha precisato De Polo.

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