La mappa mondiale della neve per studiare i cambiamenti climatici
Raccogliere dati sulla distribuzione della neve nell’arco dei ultimi quarant’anni in modo da creare dei modelli che aiutino a capire come sta cambiando il clima. È questo l’obiettivo di un progetto finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea che si basa su dati satellitari e misure registrate da sensori installati in diversi angoli del pianeta. I dati vengono raccolti su base giornaliera, per cui si tratta di un’enorme mole di informazioni. All’interno del team di ricerca, gli esperti di Eurac Research hanno il compito di analizzare questi dati per verificarne l’accuratezza.
Oltre a considerare un arco temporale molto ampio, lo studio dell’Agenzia Spaziale Europea ha un’altra particolarità, quella di considerare tutto il globo terrestre. «Generalmente gli studi sulla neve si concentrano solo sull’emisfero settentrionale, perché è qui che si trova più del 90 per cento della neve. Questo studio, invece, considera tutto il mondo e offre una panoramica completa. In questo modo potremo confrontare, ad esempio, i cambiamenti che stiamo osservando sulle Alpi con quelle che avvengono sulle Ande», spiega Claudia Notarnicola, fisica di Eurac Research e referente nazionale del progetto. Il centro di ricerca bolzanino, infatti, è l’unico partner italiano del progetto a cui partecipano università, aziende e istituti di ricerca austriaci, svizzeri, norvegesi, finlandesi e canadesi.
«Il nostro compito sarà quello di gestire tutti i dati raccolti dai partner e verificarne l’accuratezza. I dati a livello globale hanno risoluzione di un chilometro, quindi non sono molto dettagliati; li confronteremo con immagini satellitari ad alta risoluzione (20-30 metri) e misure a terra per capire quanto siano attendibili», specifica Claudia Notarnicola.
I dati raccolti serviranno ad elaborare modelli climatici a disposizione di politici e amministratori e saranno uno strumento utile per prevenire e gestire gli effetti dei cambiamenti del clima. «In Alto Adige, negli ultimi dieci anni abbiamo portato a termine quattro progetti sulla copertura della neve e abbiamo consegnato alla Provincia Autonoma di Bolzano i dati che abbiamo raccolto. Ora l’obiettivo è quello di espandere a tutto il mondo l’area di osservazione per capire le dinamiche dei processi a livello globale», conclude Claudia Notarnicola.