La mostra fotografica Goodbye Glaciers fa tappa a Vipiteno
La mostra fotografica itinerante Goodbye Glaciers, inaugurata il 31 maggio 2019 a Campo Tures, ha già toccato 8 sedi museali di Alto Adige e Tirolo ed ha registrato ovunque un buon successo di critica e pubblico. Le circa 20.000 persone che la hanno fin qui visitata ne sono la prova. “Per questo motivo, e viste le richieste di varie altre località interessate ad ospitale l’esposizione nei prossimi mesi, l’Agenzia provinciale per la Protezione civile ha deciso di prolungarla per altri 6 mesi, ossia fino alla scadenza del progetto Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 nell’ambito del quale è stata ideata e finanziata”, spiega Roberto Dinale, direttore dell’Ufficio Idrologia e dighe della stessa Agenzia, nonché ideatore e curatore della mostra assieme a Stefano Benetton.
Punto di forza dell’esposizione sono senza dubbio i confronti fotografici che descrivono in modo inequivocabile il ritiro dei ghiacciai e gli effetti dei cambiamenti climatici. Tra queste lo scatto più datato è quello in cui Gustav Jägermayer nel 1863 ritraeva il Picco dei Tre Signori, alla testata della Valle Aurina, con le Vedrette di Lana e Predoi. Tutti i gruppi montuosi di questa parte delle Alpi sono peraltro rappresentati, dal Gruppo dell’Ortles alle Vedrette di Ries. La relazione causa effetto è inoltre resa dai dati climatologici rappresentati in una serie di installazioni che completato la mostra, ove sono anche esposti vari strumenti per la misura delle variabili climatiche, oltre a numerosi reperti e oggetti che caratterizzano l’ambiente glaciale e periglaciale e le sue modificazioni recenti.
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Il buon riscontro è andato peraltro oltre l’area di progetto, tant’è che, se la prossima città ad aprire le porte alla mostra sarà Vipiteno, a questa seguirà Castellanza in provincia di Varese. Durante il 2020 l’esposizione è stata peraltro riprodotta e proposta anche nell’ambito del Kugy Mountain Film Festival in Friuli e, su in Lessinia, su iniziativa della locale Commissione sostenibilità dei comuni di quest’area del veronese. Molto interessanti sono state inoltre le conferenze inaugurali della mostra, dove tra gli altri hanno relazionato anche i professori Georg Kaser, membro dell’IPCC e lead author di diverse pubblicazioni di questo organo intergovernativo, Claudio Smiraglia, tra più illustri esponenti della glaciologia italiana, e Kurt Nicolussi, direttore del gruppo di lavoro Dendrocronologia alpina dell’Università di Innsbruck.
La mostra Goodbye Glaciers è un importante tassello del progetto Interreg GLISTT, che è stato uno dei 4 progetti Interreg Italia-Austria considerati dalla Commissione europea pionieri nella protezione del clima. In particolare, GLISTT figura tra i 37 progetti Interreg di tutta Europa le cui attività contribuiscono in modo significativo a prevenire il cambiamento climatico e a realizzare la visione strategica europea a lungo termine per raggiungere un’economia climaticamente neutra entro il 2050. La collaborazione transfrontaliera tra i partner di progetto (Università di Innsbruck, Eurac Research e Agenzia provinciale per la Protezione civile) e le sinergie attivate a livello altoatesino, su tutte quella con l’Ufficio Natura della Provincia autonoma di Bolzano che ha ospitato la mostra “Goodbye Glaciers” in molti dei suoi Centri visite, hanno contribuito in modo determinante al riconoscimento ottenuto.
La mostra sarà aperta, nel rispetto delle norme antiCovid, da sabato fino al 20 novembre con questi orari: da lunedì a giovedì dalle 8 alle 17, il venerdì dalle 8 alle 12.30 e il sabato dalle 9 alle 12. Di domenica la mostra non sarà visitabile.