Lana, la Provincia contro la pampa sudamericana: "Pianta invasiva, segnalarne la presenza"

La Provincia autonoma di Bolzano si attiva contro la pampa sudamericana, una pianta definita “neofita invasiva” che potrebbe risultare problematica, a detta dell’ufficio provinciale Natura. La pianta, il cui nome scientifico è Cortaderia selloana ed è conosciuta come erba della Pampas sudamericana, si è diffusa lungo il Rio Valsura, nel comune di Lana.

“Per prevenire il possibile insediamento dell’erba della Pampas era necessario intervenire immediatamente”, spiega Leo Hilpold, direttore dell’Ufficio provinciale Natura. “Il nostro personale ha dunque rimosso gli esemplari di questa specie presenti sul “Falschauer”. La diffusione di questa specie, infatti, può causare danni, in quanto le foglie e gli steli secchi dell’erba della pampa sono facilmente infiammabili. Inoltre, a causa del periodo di fioritura tardiva in estate, l’erba della Pampas può rappresentare un problema per i soggetti allergici al polline delle graminacee”, aggiunge Hilpold.

In quanto invasiva, l’erba della Pampa sudamericana potrebbe sostituire le cosiddette piante autoctone in giardini o parchi. Secondo le rilevazioni effettuate dall’Ufficio Natura, nuove specie tendono ad introdursi sul territorio, ma solamente l’1% di queste piante può diventare potenzialmente invasivo.

“Le piante neofite impiegano spesso anni a diffondersi”, afferma Joachim Mulser, coordinatore del settore Natura 2000 presso l’Ufficio Natura della Ripartizione Natura, paesaggio e sviluppo del territorio della Provincia. “Durante la fase di riproduzione, la diffusione di queste specie in un’area è molto rapida. È dunque particolarmente importante monitorare le nuove specie che sono note come problematiche”.

“Se si vuole affrontare questo processo in maniera efficace dal punto di vista dei costi, non bisogna attendere troppo tempo”, aggiunge Ulrike Gamper, che ha accompagnato i lavori sul “Falschauer”. “Ciò che si è diffuso su una vasta area difficilmente può essere rimosso, al massimo può essere contenuto, e anche questo comporta grandi sforzi e costi elevati”. L’Ufficio provinciale Natura invita quindi la popolazione a segnalarne l’eventuale presenza.

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