Lavoro, 13mila disoccupati in meno in Alto Adige rispetto al 2021
“Gli effetti della pandemia sulla disoccupazione amministrativa”, questo il tema del nuovo numero del bollettino “Mercato del lavoro news 04/2022” edito dall’Osservatorio del mercato del lavoro. “È normale che la ripresa del mercato del lavoro non abbia effetti immediati in termini di riduzione della disoccupazione”, afferma Stefan Luther, direttore della Ripartizione lavoro. “La notizia che ci dà un certo sollievo è che abbiamo quasi raggiunto i livelli storici (circa 17.000 disoccupati amministrativi)”. Questo è degno di nota, soprattutto visto che, a causa della pandemia e delle misure di contenimento, la disoccupazione amministrativa aveva raggiunto il livello record di quasi 30.000 disoccupati, in particolare nei mesi da marzo a maggio 2020 e all’inizio del 2021.
Non si può tuttavia abbassare la guardia: “Stiamo vivendo una simultaneità: da un lato il numero di disoccupati di lunga durata è raddoppiato, dall’altro c’è carenza di manodopera”, così il direttore di Ripartizione tematizza un’apparente contraddizione. A causa della crisi, più persone del solito non sono state in grado di occupare i loro posti di lavoro, ad esempio nel turismo, nel commercio o anche come badante. Sebbene esista un forte fabbisogno delle figure professionali tipiche di questi ambiti, un numero considerevole di queste persone risulta disoccupato da più di 12 mesi.
“In Alto Adige si sta profilando un nuovo tipo di disoccupazione: non tanto congiunturale, ma caratterizzata da problemi di corrispondenza: disoccupati e posti di lavoro non si riescono ad incontrare più senza mediazione”, sostiene Luther. Diventa quindi molto sensato sviluppare misure mirate che possano migliorare il contatto tra i disoccupati e la domanda di forza lavoro.
L’opportunità: più di 6 milioni di € all’anno per l’occupabilità
Più di 6 milioni di euro all’anno sono disponibili per misure per migliorare il matching. Grazie a “GOL-Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, adottata dal Governo nazionale alla fine del 2021, l’Alto Adige riceverà questo importo ogni anno fino al 2025. Si tratta di un progetto statale, finanziato principalmente con Fondi europei, che dà priorità assoluta alle politiche attive del lavoro e fissa per l’Alto Adige, come per le altre regioni italiane, rigidi obiettivi da conseguire in materia di misure a favore dei disoccupati.
“Ora sono disponibili ancora più fondi per la priorità rappresentata dalla politica attiva del lavoro in Alto Adige – afferma l’assessore provinciale al lavoro Philipp Achammer – e sottolinea che le condizioni per l’utilizzo di questi fondi devono ancora essere migliorate. Si tratta di rafforzare la mediazione al lavoro e di potenziare misure che vanno dalla formazione continua fino alla riqualificazione. Un cambio di paradigma politico è in corso dal 2020 in Alto Adige. Voglio portare i disoccupati al lavoro e sostenere le aziende alla ricerca di lavoratori. Questo è possibile solo con una forte amministrazione del mercato del lavoro. Da qui i miei sforzi per rafforzare decisamente i centri mediazione lavoro, poiché un numero insufficiente di mediatori al lavoro deve ancora occuparsi di troppi disoccupati allo stesso tempo. Questo non è né economicamente né socialmente sostenibile, e certamente non porta ad una soluzione”.