Lavoro, in Alto Adige crescono gli occupati
Ripresa economica? Un termine alquanto abusato (e forse un po’ svilito). Declinandolo sul fronte occupazionale, si può dire che il mercato del lavoro altoatesino dà il buon esempio al resto d’Italia: ad agosto 2016 crescita del 3,2% rispetto allo stesso anno dell’anno precedente. In provincia di Bolzano gli occupati arrivano ad essere 202.845. Il dato va analizzato però nella sua complessità: è aumentata la forza lavoro disponibile, quindi crescono anche i disoccupati, ma in misura ben minore rispetto a chi invece è riuscito a trovare un’occupazione.
Andando a guardare i vari settori, spiccano l’alberghiero, che fa segnare un 6,6% in più rispetto all’anno precedente (un buon segnale per l’andamento della stagione turistica?) il commercio e l’artigianato, con 3,7% in più. Anche in questo caso si spera che il dato occupazionale rispecchi anche un aumento del numero degli affari, ovvero dei soldi portati a casa. Il sentore è proprio questo: i dati del barometro dell’Ire, infatti, confermano come i commercianti all’ingrosso siano soddisfatti. I fatturati sono in crescita e l’86% dei grossisti prevede di conseguire una redditività soddisfacente nel 2016. La ripresa interessa anche il commercio di materiali da costruzione, che aveva avvertito pesantemente la crisi. Il clima di fiducia dei grossisti altoatesini è in crescita per il terzo anno consecutivo: ben l’86% dei commercianti stima di conseguire una redditività soddisfacente nel 2016. Tale valore è il migliore degli ultimi dieci anni per questo settore, che aveva risentito molto della crisi economica. Per un confronto si consideri che nel 2013, all’apice della crisi, solo sei grossisti su dieci valutavano positivamente la propria redditività.