Lavoro, mercato altoatesino in linea con quello nordeuropeo: occupazione al 79%
Il quadro del mercato del lavoro altoatesino, nel periodo novembre 2018 – aprile 2019, illustrato questa mattina dall’assessore provinciale competente e dal direttore della Ripartizione lavoro, Stefan Luther, è senz’altro positivo: basti pensare ad alcuni dati significativi come la crescita degli occupati del 2,4%, il tasso di occupazione al 79% (ad un passo dal traguardo dell’80% fissato per il 2020) ed il tasso di disoccupazione attestato al 2,7%.
Nel suo intervento l’assessore provinciale nell’annunciare questi dati ha posto l’accento sul fatto che “si tratta di uno sviluppo equilibrato che coinvolge tutti i settori produttivi, in particolare le piccole e le medie imprese che caratterizzano il tessuto produttivo provinciale”. La crescita occupazionale coinvolge inoltre sia i giovani che le donne ed i lavoratori in età più avanzata. Va sottolineato inoltre che circa un terzo della crescita occupazionale è appannaggio di lavoratori con background migratorio, per lo più provenienti da altre regioni italiane.
“Questo sviluppo complessivo – ha proseguito l’assessore – contribuisce in maniera determinante a garantire l’equilibrio e la pace sociale, ma pone in evidenza anche alcune problematiche legate allo sviluppo demografico, in particolare la carenza sempre più evidente nel mercato del lavoro provinciale di lavoratori specializzati”. Dall’analisi dello sviluppo demografico devono scaturire, secondo l’assessore, nuove soluzioni come, ad esempio, la ricerca di un’immigrazione qualificata. Inoltre le risorse presenti sul mercato del lavoro locale in futuro dovranno essere maggiormente valorizzate.
“In quest’ambito dovranno essere trovate delle soluzioni adeguate per incentivare l’inserimento lavorativo e la permanenza nell’ambito del mercato del lavoro delle donne attraverso una migliore conciliazione dei tempi dedicati al lavoro ed alla famiglia” ha aggiunto. Dovranno essere inoltre creati modelli che consentano di utilizzare adeguatamente l’esperienza dei lavoratori più anziani soprattutto nel pubblico impiego. In quest’ambito dovranno essere inoltre sviluppati modelli formativi alternativi e dovrà essere incentivata la flessibilizzazione.
Il direttore della Ripartizione lavoro, Stefan Luther, ha quindi posto l’accento sulle sfide per il mercato del lavoro locale legate allo sviluppo demografico, un aspetto che, a suo giudizio, non è stato ancora recepito appieno in tutta la sua importanza. “Dovremo trovare modalità per rendere più compatibile l’attività lavorativa con l’aumento dell’età. Già oggi in Alto Adige mensilmente 3/400 lavoratori superano la soglia dei 60 anni. È inoltre necessario trovare una soluzione al fatto che nella nostra provincia è molto alto il numero di donne che lasciano il loro posto di lavoro nel corso del primo anno di vita del loro figlio”.
Luther ha quindi sottolineato la situazione privilegiata dell’Alto Adige nell’ambito del mercato del lavoro nazionale grazie alla compresenza di settori economici molto sviluppati e competitivi che si sostengono reciprocamente come l’export ed il turismo, l’industria ed il commercio. Questo aspetto è rimarcato dal fatto che la nostra provincia è l’unica in Italia a collocarsi ai livelli occupazionali dei Paesi del Nord Europa.