Le vetrine antisemite in Alto Adige (1968 -2024) su La Stampa e il New York Times

Alto Adige. Come riportato da diverse testate, nella mattinata di sabato 10 febbraio 2024 sono state rinvenute alcune scritte antisemite e inneggianti al nazismo sulle vetrine di alcuni negozi di via Portici a Bolzano. Il responsabile, individuato nelle ore successive, pare avere problemi psichiatrici e si spera quindi che l’episodio possa ritenersi isolato e circoscritto. Cinquantacinque anni fa, invece, le cose andarono molto diversamente. Era il luglio del 1968, infatti, quando nella vetrina di un negozio del centro di Merano vennero esposte delle saponette provenienti dai lager nazisti. La notizia, ovviamente, finì sulle prime pagine dei quotidiani nazionali e persino sul New York Times.

“Saponette dei lager (fatti con resti umani?) in vendita a Merano” era il titolo di apertura de “La Stampa” del 28 luglio 1968. “Le saponette – si precisava nell’articolo- portano incisa la terribile scritta “Rif” (Industria grasso del Reich) la stessa che le SS imprimevano nelle “manifatture” dei campi di sterminio. Un ex deportato le ha riconosciute in una vetrina”.
A seguito della denuncia del rabbino capo della comunità ebraica meranese, Federico Steinhaus, la polizia sequestrò cinquanta saponette contrassegnate con il numero “081” che caratterizzava la saponette distribuite nei lager. Il negoziante che la aveva messe in vendita collaborò con la Questura di Bolzano e spiegò che le aveva acquistate da un venditore ambulante altoatesino che le aveva recuperate in un vecchio magazzino, a quanto pare ignaro della provenienza “originale” della merce.
La parte peggiore della storia, però, è un’altra. A due settimane dalla denuncia, infatti, qualcuno abbandonò dell’esplosivo davanti al negozio di Federico Steinhaus. Si trattò di un gesto dimostrativo e intimidatorio, i responsabili avvisarono la polizia della collocazione dell’ordigno che quindi non esplose.
Per capire cosa volessero gli attentatori, è sufficiente riportare il testo della lettera anonima che era stata recapita a Federico Steinhaus pochi giorni prima. “La prossima volta staccheremo la testa e non soltanto la coda. Dopo lo sterminio definitivo degli ebrei che sperabilmente non richiederà più molto tempo, ci sarà sapone di almeno 24 milioni di ebrei”. (Stampa Sera 15 agosto 1968 pag.11).

Mb

 

 

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