Loacker, un miliardo di wafer venduti e fatturato di 281 milioni di euro
Loacker, azienda leader nella produzione di wafer e prodotti dolciari, ha incrementato le vendite del 9% raggiungendo, nel 2021, un fatturato di 281 milioni di euro. “Dopo il calo del 2020 dovuto alla pandemia, ora siamo tornati ai risultati del 2019”, ha spiegato il Presidente del Consiglio di Amministrazione Ulrich Zuenelli in occasione dell’incontro con la stampa tenutosi presso il Loacker Café di Bolzano. Nel corso dell’anno sono stati prodotti quasi un miliardo di pezzi Loacker, venduti (e gustati) in tutto il mondo. Per l’azienda alimentare con quartier generale ad Auna di Sotto lavorano oggi 1.021 persone, di cui circa 600 in Alto Adige e 380 a Heinfels, nel Tirolo Orientale. Altri dipendenti lavorano presso le società di vendita in Germania e negli Stati Uniti, oltre che presso la Dolomites Milk di Vandoies e in Toscana, presso gli stabilimenti di produzione di nocciole di proprietà di Loacker.
Nel 2021 si sono sviluppati in modo particolarmente dinamico i mercati di Cina, con una crescita del 47%, e Australia, con un aumento del 32%. Oggi vengono riforniti oltre 100 Paesi nei cinque continenti e la quota di mercato globale di Loacker per i soli wafer è di poco inferiore al 5%, con l’Italia come mercato nettamente in pole position per importanza seguito da Arabia Saudita, Israele e Stati Uniti.
La tendenza verso la sostenibilità è una rotta tracciata in modo inequivocabile. “Da un lato i consumatori chiedono sempre più attenzione all’ambiente e trasparenza nella produzione; dall’altro questo percorso è perfettamente in linea con la nostra filosofia di essere sempre un passo avanti, come pionieri, rispetto alle tendenze espresse dalla società”, ha sottolineato Zuenelli. Loacker ha pubblicato il suo primo rapporto di sostenibilità nel 2015: da allora sono stati effettuati aggiornamenti costanti su tutte le attività di CSR (Corporate Social Responsibility) dell’azienda. Il Report sulla Sostenibilità 2022 fornisce una panoramica attuale. Loacker ha inoltre radicato le buone pratiche di sostenibilità sociale ed ecologica nella sua strategia aziendale a cinque pilastri principali: una filiera e un imballaggio sostenibili, la neutralità climatica, il piacere senza rimorsi e la responsabilità per le persone in azienda.
Nuove tendenze di consumo
Mentre Loacker è in continua crescita le tendenze dei consumatori mutano costantemente, ha spiegato Andreas Loacker, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione e direttore generale dell’innovazione. “Oggi i consumatori sono molto più interessati agli ingredienti e ai processi di produzione rispetto al passato. Vogliono sapere esattamente cosa stanno mangiando”, ha precisato il nipote del fondatore Alfons Loacker. Il 66% dei Millenials, la generazione nata tra gli anni ’80 e la fine degli anni ’90, controllerebbe infatti i valori nutrizionali indicati sulla confezione prima di acquistare il prodotto. “L’alimentazione sana è un maxi-fenomeno. Allo stesso tempo, però, nessuno è disposto a rinunciare agli sfizi dolci. Ecco perché cerchiamo sempre di ottimizzare i nostri prodotti in linea con le tendenze, senza compromettere il gusto, per regalare l’esperienza di un piacere senza rimpianti”, ha sottolineato Andreas Loacker.
Per questo è stata introdotta la linea di prodotti “Bontà & Benessere “. I “wafer multicereali Loacker” sono prodotti con grano, farro e avena macinati in un mulino altoatesino. Nella linea “Loacker -30% di zucchero” la ridotta quantità di zucchero è bilanciata dall’inulina, una fibra idrosolubile di origine vegetale estratta dalla cicoria. Naturalmente in tutti i prodotti Loacker non vengono aggiunti aromi, coloranti o conservanti artificiali. Con la nuova campagna “La tua buona scelta”, l’azienda dolciaria vuole rendere la decisione del consumatore ancora più consapevole e, allo stesso tempo, riaffermare Loacker come marchio di qualità, responsabilità e sostenibilità.
Stretta collaborazione con gli agricoltori per una catena di approvvigionamento sostenibile
Per quanto riguarda le materie prime, l’azienda altoatesina si affida all’agricoltura biologica e a rapporti di fornitura a lungo termine. Per garantire la qualità e gli standard di produzione ecologica prefissati per le nocciole, Loacker gestisce le proprie piantagioni in Toscana e attualmente collabora con 90 agricoltori a contratto in Veneto, Umbria, Toscana e Marche. “Entro il 2025 vogliamo arrivare a coprire la metà del nostro fabbisogno di nocciole attraverso questi due canali”, spiegano a Loacker. Dagli scarti di produzione si ottengono poi energia termica e compost pregiato. Ad oggi nel solo progetto delle nocciole sono stati investiti 12 milioni di euro, mentre 2,5 milioni di euro sono stati destinati alla partnership con Bonifiche Ferraresi, azienda agroindustriale leader in Italia. L’obiettivo della partnership è quello di sviluppare la coltivazione di nocciole in modo ecologicamente sostenibile. Nella prima fase saranno piantati circa 400 ettari di alberi di nocciolo per Loacker in Emilia-Romagna e Toscana.
Il latte in polvere proviene invece dalla vicina Dolomites Milk di Vandoies di Sotto, la joint venture con Brimi, azienda casearia di Bressanone, nata nel 2017. Da allora l’azienda e i suoi 26 dipendenti trasformano ogni anno il latte fresco e il siero di latte della provincia e della regione alpina circostante in 15.000 tonnellate di latte e siero di latte in polvere. Per la vaniglia di cui ha bisogno, l’azienda dolciaria altoatesina collabora con l’organizzazione non governativa ADES Solair nel nord del Madagascar. ADES si è posta l’obiettivo di preservare la biodiversità dell’isola e di arginare la deforestazione attraverso l’uso di energie rinnovabili. Loacker ha già fornito agli abitanti dell’area di cooperazione più di 400 cucine solari, mentre ADES ha offerto formazione e assistenza in loco. Loacker si rifornisce inoltre di semi di cacao grazie alle collaborazioni con le organizzazioni locali Agroforce e Sucden in Costa d’Avorio e Maquita in Ecuador. In questo modo viene garantito che gli agricoltori siano pagati in modo equo e ricevano una formazione completa. Il cioccolato viene poi lavorato direttamente in Loacker. Nel progetto di verticalizzazione, dal 2018, sono stati investiti 6 milioni di euro.
Loacker, una scelta vincente per il proprio futuro professionale
La questione del personale è oggi una sfida condivisa. “Il mercato del lavoro in Alto Adige e nel Tirolo orientale è un bacino praticamente in secca. Un motivo in più per sottolineare come Loacker sia oggi anche una scelta vincente quando si tratta di decidere del proprio futuro occupazionale”, sottolinea Alexandra Leitner, Corporate Manager per Cultura, Organizzazione e Dipendenti. Loacker ha l’obiettivo di potenziare e migliorare i suoi dipendenti non solo sotto il profilo delle loro prestazioni professionali ma anche oltre la loro vita in azienda, in modo che le persone siano in grado di avere un impatto positivo per se stessi, per la società e per l’ambiente. “Questo principio di base è profondamente radicato nella strategia aziendale”, sottolinea Leitner. All’atto pratico, ciò si concretizza in benefit particolari come club dedicati alla corsa o al tennis oppure corsi di formazione per la salute mentale e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. I dipendenti possono inoltre usufruire di percorsi di sviluppo professionale, feste per il personale e pasti di alta qualità a prezzi modici presso la mensa aziendale. “Mantenere e promuovere la salute mentale e fisica del personale è un nostro obiettivo, perché ciò che fa il bene del dipendente promuove anche il benessere dell’azienda”, conclude Leitner.