Artigiani, la lezione della pandemia: accelerare il cambiamento
In occasione dell’odierno “Dialogo estivo” di lvh.apa, i vertici dell’associazione hanno analizzato presente e futuro dell’artigianato altoatesino con particolare attenzione alle conseguenze portate dalla pandemia. “La situazione di crisi vissuta ha permesso a numerosi operatori economici di rendersi conto della propria solidità e del proprio spirito innovativo. Anche se le conseguenze del Covid-19 sono state molto diverse nei vari comparti, la pandemia ha portato ad un’accelerazione nei processi di cambiamento previsti nei singoli settori”, spiega il Presidente di lvh.apa, Martin Haller. L’obiettivo a questo punto dovrà essere quello di insistere su queste evoluzioni, rafforzando ulteriormente la resilienza della propria azienda. Tuttavia, il percorso non sarà privo di ostacoli. “Anche se le ditte artigiane locali stanno attualmente operando su ottimi livelli, per il futuro non mancano alcune ombre. Purtroppo a fine anno e a metà 2022 verranno meno alcuni importanti incentivi fiscali come il bonus cubatura o il Superbonus 110%. Al contempo l’applicazione della legge provinciale urbanistica sta proseguendo a rilento e di conseguenza i comuni mettono a disposizione al momento un numero di concessioni edili ridotto. Anche per quanto concerne il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nel campo degli appalti pubblici, il potenziale di crescita è molto elevato”, spiega Haller.
Un sondaggio di valore sulle tematiche più attuali
Al fine di garantire sul lungo periodo un’occupazione elevata ed uno sviluppo economico positivo, l’associazione di categoria ha deciso di concentrarsi su alcuni traguardi concreti come il rafforzamento della formazione professionale, la garanzia di una forza lavoro adeguatamente qualificata, un’attività economica sostenibile, il sostegno ad un pensiero cooperativo, ed infine, un’importante offensiva in ambito di digitalizzazione. A tal proposito, i vertici di lvh.apa hanno rivolto di recente un sondaggio ai propri associati al fine di valutare punti di forza e criticità per lo sviluppo futuro del settore artigiano. “Oltre 980 aziende artigiane sono convinte che il settore possa contare in Alto Adige su degli standard qualitativi molto elevati, capaci di rendere il mestiere decisamente accattivante anche per i giovani. Eppure si nota una mancanza generalizzata di apprendisti: basti pensare che attualmente esistono oltre 200 posizioni aperte all’interno di aziende che cercano forza lavoro da formare. In ogni caso l’artigianato ha già saputo mostrare di essere resiliente ed in grado di sopportare una crisi come quella vissuta di recente. Mi auguro che queste consapevolezze possano assumere una valenza sempre più significativa quando si parla di orientamento professionale”, spiega il Vice Presidente di lvh.apa Hannes Mussak.
Il sondaggio ha poi evidenziato i buoni risultati per quanto concerne la situazione degli incarichi all’interno delle aziende altoatesine e la morale di pagamento dei clienti. “A creare problematiche restano aspetti come i rallentamenti nella fornitura dei materiali e l’aumento dei prezzi delle materie prime. Secondo gli intervistati, le principali sfide del futuro si legano all’abbattimento della burocrazia, all’ottenimento di forza lavoro adeguatamente qualificata, ai costi energetici e ad eventuali ulteriori limitazioni o effetti determinati dal Coronavirus”, spiega Giorgio Bergamo, anch’esso Vice Presidente di lvh.apa.
Un anno e mezzo di Covid-19
Due terzi delle ditte artigiane appartenenti ai più variegati settori ha dovuto registrare delle perdite di fatturato a seguito della pandemia. “Numerose aziende sono state costrette a ricorrere all’integrazione salariale per i propri dipendenti. Solo nel 2020 il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’artigianato (FBSA) e la Cassa Edile hanno elargito diversi milioni di euro per sostenere il settore ed i suoi addetti. Di fatto il Covid-19 ha modificato sensibilmente l’economia. In futuro, il tema della sostenibilità continuerà a crescere e ad assumere rilevanza a medio-lungo termine. A tal proposito, l’artigianato altoatesino saprà assumersi le proprie responsabilità e seguirà la strada tracciata a livello provinciale”, spiega Haller.