Bolzano-Erlangen insieme nel nome di Mayr-Nusser, l'uomo che disse «no» a Hitler
I sindaci di Bolzano ed Erlangen Renzo Caramaschi e Florian Janik hanno sottoscritto gli atti ufficiali di gemellaggio tra le due Città nel nome di Josef Mayr-Nusser, l’uomo che disse «no» a Hitler. Bolzano ed Erlangen, cittadina bavarese di 108.000 abitanti, sono infatti accomunate da questa figura storica di grande rilevanza per la società contemporanea, esempio di coerenza, fermezza e coraggio civile. «La storia di Josef Mayr Nusser e la sua testimonianza di fede e di coraggio civile – ha ricordato il sindaco Caramaschi- sono un esempio da valorizzare per tutti i cittadini europei. Bolzano ed Erlangen si sono gemellate per dar voce alla testimonianza di Mayr Nusser contro l’idolatria del potere. Il suo esempio oggi ha un valore civile e politico altissimo in Europa». Il gemellaggio tra le due Città ha l’obiettivo di sviluppare rapporti di collaborazione in vari ambiti: da quello culturale a quello scolastico e universitario, da quello sociale a quello storico-artistico-musicale, da quello sportivo a quello economico-commerciale. Alla cerimonia di gemellaggio ha partecipato anche il figlio di Mayr Nusser, Albert.
Erlangen è rappresentata a Bolzano da una delegazione guidata dal Sindaco Florian Janik ed è composta da alcuni assessori e consiglieri comunali, nonché rappresentanti delle principali istituzioni culturali e religiose della località tedesca. Alla sottoscrizione del gemellaggio seguiranno nei prossimi giorni incontri della delegazione con rappresentanti di vari enti, istituzioni e associazioni bolzanine, nonché visite guidate nei luoghi simbolici più significativi del capoluogo altoatesino. In programma, tra gli altri, anche un incontro con il vescovo Ivo Muser. La permanenza della delegazione di Erlangen a Bolzano, si concluderà sabato con la visita al Museo Civico, al Pecorso Espositivo nel Monumento alla Vittoria e alla Collina dei Saggi dove un abero è stato dedicato anche a Mayr Nusser.
Josef Mayr-Nusser (Bolzano 27.12.1910 – Erlangen 24.02.1945) «Sono cristiano, non posso giurare a Hitler in nome di Dio». Cittadino onorario di Bolzano dal 2010. Figlio di una famiglia di viticoltori residenti nel maso Nusser ai Piani di Bolzano, Josef Mayr era un giovane padre di famiglia (sposato con Hildegard Straub da cui ebbe il figlio Albert) dirigente dei giovani dell’Azione Cattolica in lingua tedesca di Bolzano e fondatore di una Conferenza della San Vincenzo nel quartiere dei Piani. Il 4 ottobre del 1944, mentre si trovava a Konitz (Prussia occidentale), arruolato a forza nelle SS, Mayr-Nusser si rifiutò di giurare fedeltà a Hitler per motivi di fede e di coscienza. Dall’avvento del nazismo la sua voce era uscita allo scoperto denunciando la disumanità del regime totalitario, il carattere idolatrico del potere e la barbarie ideologica di cui era infarcito. Nel 1939 si rifiutò di prendere parte all’opzione per la Germania nazista rimanendo nel gruppo dei Dableiber. Entrò nella cellula di resistenza al nazismo Andreas Hofer Bund. Subito dopo il rifiuto del giuramento Mayr-Nusser venne incarcerato, poi trasferito a Danzica per il processo e condannato a morte per disfattismo. Fu avviato al lager di Dachau dove non arrivò mai perché morì di stenti nella stazione di Erlangen all’alba del 24 febbraio del 1945. Di questi ultimi mesi rimane una commovente testimonianza nelle lettere alla moglie Hildegard. Mayr Nusser è stato beatificato il 18 marzo del 2017 nel duomo di Bolzano.