Mercatino di Natale di Bolzano: il curioso elenco delle merci vietate (comprese le pistole ad acqua)
Bolzano. “Accattatevillo!” è un invito che non sentirete mai urlare al Mercatino di Natale di Bolzano, e non solo perché il napoletano non è propriamente il dialetto più diffuso a queste latitudini, ma perché ai circa 70 venditori partecipanti è assolutamente vietato “Propagandare con insistenza l’offerta delle merci o avvalersi di altoparlanti o di altri strumenti sonori allo scopo di incentivare il consumatore all’acquisto” . A stabilirlo è il Regolamento del Bozner Christkindlmarkt (07.01.2019), che disciplina in ogni dettaglio modalità di partecipazione, merce da vendere e comportamento da tenere- perché la magia del Natale non piove dal cielo, ma è frutto di una potente macchina organizzativa e regolamentativa. Scorrendo gli articoli del disciplinare, una cosa è chiara: come dice il nome, il mercatino non è il mercato. Niente megafoni e sguaiatezze insomma e attenzione perché “L’attività di vendita non deve essere svolta in modo tale da importunare i visitatori”. Andando avanti si scopre altro. Ad esempio, chi pensasse di tentare la fortuna in un qualche tipo di gioco o accaparrarsi due palle di Natale al prezzo di una è nel posto sbagliato, perché, come precisa ancora il Regolamento: “E’ vietato inoltre vendere merce con il sistema dell’asta o del gioco, né di proporre offerte promozionali e prezzi scontati”. Procedendo nella lettura si capisce poi quanto del fascino natalizio sia dato non solo da quello che c’è al Mercatino, ma soprattutto da quello che non c’è. Vediamo quindi cosa il pubblico non troverà mai in vendita nelle casette.
L’articolo 6, comma 2 del Regolamento dice che non è ammessa la vendita di: “merce facilmente infiammabile o esplosiva, fuochi d’artificio, armi da fuoco e da taglio, munizioni, giocattoli da guerra, freccette e altri tipi di proiettili, pistole ad acqua, ecc… “ Insomma, niente botti – e ci mancherebbe- né pistole ad acqua, che nemmeno sarebbe stagione. E chi pensasse (ancora) di tentare la fortuna magari acquistando in una casetta-stand il biglietto vincente della lotteria, rimarrà deluso: al Mercatino non si vendono biglietti della lotteria. Né oroscopi – che a un certo pubblico fanno pensare al venditore di almanacchi leopardiano, e fanno un po’ tristezza. Ma nemmeno i palloncini sono ammessi. E qui magari qualche piccolo avrebbe avuto piacere di stringere in mano una gioia d’aria a tema natalizio, ma non siamo a una festa paesana, né al luna park. L’elenco degli articoli vietati non finisce qui: assolutamente bandite “le merci tipiche dei mercati settimanali o abitualmente poste in vendita in essi” (l’avevamo detto: il mercatino non è il mercato!) e gli “apparecchi elettrici ed elettronici”, che fanno troppo fredda tecnologia e poco calda tradizione. Quindi no a elettrodomestici, apparecchi video TV e HIFI. Infine, per fugare ogni possibile dubbio, il Regolamento precisa che “non sono consentite le merci che risultino offensive al pubblico decoro”. Le merci vendute devono invece soddisfare i “requisiti di tipicità consolidata e/o ambientazione natalizia”.
E cos’è tipico e natalizio? Per andare sul sicuro meglio prodotti locali altoatesini. E’ tutto nero su bianco in un elenco di diverse categorie merceologiche, che devono “far riferimento esclusivamente alla tradizione locale dell’Avvento e/o avere carattere alpino”. Eccone alcune: carta da regalo, accessori e confezioni regalo, libri, quadri, biglietti di auguri; giocattoli in legno, bambole tipiche sudtirolesi; prodotti dell’artigianato artistico locale (legno, vetro, carta, ceramica); tali prodotti devono “essere attinenti alla tradizione altoatesina ed allo stile tirolese”. E poi ovviamente presepi, figure e accessori tipici della Provincia di Bolzano; candele e altri oggetti in cera – per quest’ultima categoria la provenienza non è specificata, come per gli articoli tessili artigianali, accessori d’abbigliamento. Consentiti, inoltre, “dolci natalizi e prodotti gastronomici tipici altoatesini, frutta secca” e “antiquariato locale inerente al Natale”.
Interessante notare che i venditori possono incorrere in sanzioni, tra l’altro, in caso di “lordatura dello stand o delle zone limitrofe” o di “reiterata scarsa decorazione”. Una serie di doveri a cui attenersi insomma, anche se la partecipazione al Mercatino di Natale di Bolzano vale bene qualche sacrificio. A fronte di un costo per l’occupazione di uno stand che, iva esclusa, è di 3.030 euro per prodotti di artigianato e 3.484 euro per il commercio generico, 3.636 euro per gli alimentari e 8.080 euro per la gastronomia, i venditori possono contare su un afflusso di pubblico che nell’edizione 2023/2024 ha visto passare quasi un milione di visitatori in “soli” 44 giorni di apertura. Non pochi, ma per molti non è mai abbastanza.
Cat.Lo.
Immagine in apertura: il Mercatino di Natale di Bolzano 2024 nel giorno dell’inaugurazione (foto Venti3)