Mercato del lavoro altoatesino, segnali positivi negli ultimi 6 mesi, occupazione +2,4%
Crescita dell’occupazione pari al 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con un aumento che per i lavoratori al di sotto dei 30 anni raggiunge addirittura il 2,7%. Durante il periodo novembre 2015 – aprile 2016 hanno lavorato mediamente 33.038 giovani residenti con meno di 30 anni, +889 (+2,7%) rispetto all’anno precedente. Si è registrato così il primo incremento positivo da quando è iniziata la crisi economica del 2008, un incremento persino superiore a quello registrato in termini percentuali dalla popolazione in questa fascia d’età (+1,0%).
Sono «positivi ed improntati all’ottimismo» i dati emersi dalla Relazione sul Mercato del lavoro in altoatesino nel periodo novembre 2015 – aprile 2016 resi noti dall’assessora provinciale al lavoro, Martha Stocker, dal direttore della Ripartizione, Helmuth Sinn, e dal responsabile dell’ Osservatorio del Mercato del lavoro, Stefan Luther. È cresciuta l’occupazione sia delle giovani donne (+310; +2,2%) che dei giovani uomini (+579; +3,3%). Per quanto riguarda le diverse fasce d’età, soltanto quella dei minori di 18 anni è leggermente calata (-31; -2,0%), mentre in tutte le altre classi di età l’andamento è stato positivo.
Parallelamente cala anche il tasso di disoccupazione che si attesta al 3,8% con un calo dello 0,5% rispetto al 2015 quando aveva raggiunto il 4,3%. Ma forse il dato più confortante emerso dalla conferenza stampa odierna è rappresentato dal fatto che i dati positivi riguardano pressoché tutti i settori economici, compresa l’edilizia dove da anni non si registrava una vera e propria inversione di tendenza. Nel semestre novembre 2015 – aprile 2016 ha lavorato nell’edilizia una media di 15.017 occupati, ovvero l’8% dei dipendenti attivi in Alto Adige. Per la prima volta dal 2007 il settore registra una crescita occupazionale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,0%, pari a +146 posti di lavoro).
I settori che svolgono un ruolo trainante rispetto all’economia altoatesina nel suo complesso son il turismo e l’esportazione dove si registra un aumento degli occupati rispettivamente del 6,3% e del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel periodo novembre 2015 – aprile 2016 il settore manifatturiero ha occupato mediamente 31.050 persone. Ciò significa che rispetto allo stesso periodo di un anno prima vi è stato un incremento del +1,9%, pari a +564 lavoratori. Più della metà dell’incremento (+308) è da ricondurre a sole sei aziende fortemente orientate all’export, le quali messe insieme sono cresciute del +10%.
Per quanto riguarda i lavoratori provenienti da altre regioni il semestre appena concluso registra un aumento addirittura del 7,1% rispetto al 2015 ed un +3% riguardo ai lavoratori extracomunitari. Una forte ripresa si registra anche per quanto riguarda il settore del commercio dove tra novembre e aprile 2016 sono stati occupati in media 26.610 dipendenti (+3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), pari al 14,2% del totale provinciale. Risultano in aumento sia le donne (+2,5%) – che rappresentano il 51,5% degli occupati nel settore – sia gli uomini (+4,7%). Buono il semestre anche per quanto riguarda l’occupazione femminile, infatti, nel periodo novembre 2015 – aprile 2016 il numero di lavoratrici dipendenti ha registrato un aumento del +2,3% (+2.003) rispetto all’anno precedente, portandosi a quota 90.997. Tutti i settori registrano una variazione positiva, seppure con intensità diverse. La crescita è particolarmente forte nel turismo (+670) e nel comparto “Altri servizi” (+484). Altri incrementi rilevanti si registrano nel commercio (+336), nel settore pubblico (+344) e nel settore manifatturiero (+147). Stabili l’agricoltura (+20) e l’edilizia (+2).
Un altro fenomeno chiaramente evidenziato dal Rapporto sul mercato del lavoro altoatesino è il progressivo invecchiamento del mercato del lavoro locale. Durante il semestre novembre 2015 – aprile 2016 risultavano lavorare mediamente 50.411 lavoratori con 50 e più anni. Ciò corrisponde ad un aumento del +7,4% rispetto all’anno precedente, pari a +3.455 occupati. Complessivamente, al momento risulta che il 26,8% dei lavoratori dipendenti ha almeno 50 anni, +1,2 punti percentuali più dell’anno precedente e +7,5 punti più di cinque anni prima. Dunque si confermano gli incrementi degli ultimi anni: questo è il terzo anno di fila che il numero di lavoratori over 50 cresce di oltre tre mila unità in un anno. L’incremento è dovuto per più della metà al previsto invecchiamento della popolazione e per un po’ meno al fatto che il tasso di occupazione dipendente degli over 55 è aumentato ulteriormente di 1,6 punti percentuali, passando da 33,9% a 35,5%. L’incremento del tasso di occupazione degli anziani è a sua volta riconducibile principalmente a due fenomeni: il prolungarsi della vita lavorativa e l’ingresso in questa fascia di età di generazioni di donne con tassi di occupazione più elevati delle generazioni precedenti. In effetti sia in termini relativi che in termini assoluti la crescita è imputabile maggiormente alla forza lavoro femminile che non a quella maschile: negli ultimi 5 anni il numero di donne over 50 è aumentato di +8.370 (+51,4%) mentre il numero di uomini “solo” di +7.266 (+39,3%). Cosicché attualmente si contano 96 donne ogni 100 uomini, mentre l’anno scorso il rapporto era di 95 a 100 e 5 anni prima era di 88 donne ogni 100 uomini.
Pan sul mercato del lavoro altoatesino: «Una crescita trainata dall’export»
L’export traina la crescita occupazionale del mercato del lavoro altoatesino: nel settore manifatturiero, tra novembre 2015 e aprile 2016 l’occupazione media è stata di 31.050 persone. Si tratta di quasi 600 lavoratori in più rispetto all’anno precedente. Più della metà di questo incremento è da ricondurre a sei aziende fortemente orientate all’export che, messe insieme, sono cresciute del 10 per cento. Molto positivo è anche il fatto che aumentano soprattutto i posti di lavoro più qualificati, così come quelli per i giovani – apprendisti compresi – e che il lavoro diventa sempre più stabile con un aumento deciso sostenuto dal Jobs Act.
“Questi numeri dicono con chiarezza che il miglior sostegno per la creazione di posti di lavoro altamente qualificati, ben retribuiti e stabili è la creazione di un contesto economico che garantisca alle nostre imprese esportatrici competitività internazionale e che aiuti le tante aziende locali che ancora non sono internazionalizzate a crescere. Per salvaguardare questi posti di lavoro e promuoverne la crescita, dobbiamo pensare già oggi a cosa sarà indispensabile domani: la raggiungibilità a tutti i livelli è sicuramente uno di questi elementi imprescindibili. Le imprese che oggi creano più posti di lavoro sono quelle che maggiormente hanno bisogno di collegamenti veloci: questi collegamenti comprendono la rete a banda ultralarga, la ferrovia, le strade e naturalmente anche un aeroporto efficiente”, sottolinea il Presidente di Assoimprenditori, Stefan Pan.