La nuova visione del Museion di van der Heide

Museion guarda al 2021 e presenta i primi progetti verso la nuova, ambiziosa visione istituzionale a cui sta lavorando. Sotto la guida del direttore Bart van der Heide, da giugno 2020 il museo ha infatti iniziato a compiere i primi passi per ampliare il suo profilo istituzionale e diventare molto di più della somma delle sue mostre. Una nuova visione ha cominciato a delinearsi, visione in cui Museion ha un ruolo attivo riguardo alla sua collezione, alla sua governance – unica nel panorama istituzionale italiano – e all’interno del vivace ecosistema culturale e interdisciplinare del territorio.

Un orientamento che si traduce in un nuovo formato per Museion Passage – lo spazio al pianoterra di Museion ospiterà infatti opere della collezione, indipendentemente dalle mostre in corso. Il nuovo formato è inaugurato dall’installazione 102 Signs for a Museion Fence dell’artista Matt Mullican (1951, Santa Monica, CA). Per tutto l’inverno l’opera offrirà spunto per dibattiti e azioni sul ruolo di Museion all’interno del panorama culturale. Museion Passage fa seguito ad un altro nuovo formato, lanciato lo scorso settembre: il Museion Bulletin. Attraverso la piattaforma editoriale on-line, trilingue, si materializza la nuova voce istituzionale del museo, più ampia e diversificata. Il Bulletin dà infatti spazio anche alle competenze e alle esperienze vissute nella comunità culturale della regione.

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La stagione espositiva verrà inaugurata, nel marzo 2021, da “Here to stay” (“Qui per restare”). La grande mostra collettiva, che si estenderà su tutti i tre piani dell’edificio, guarda, da un lato, all’identità della collezione Museion e dall’altro, intende rinnovare il patto sociale tra pubblico e privato alla base del suo assetto gestionale. Facendo infatti leva sulle donazioni private, “Here to stay” mira alla sostenibilità e all’indipendenza futura del museo. Per l’occasione sono stati individuati quei nuclei della collezione che distinguono Museion a livello istituzionale in Italia. Anche la personale che segue, “Mirror Language”, dedicata all’artista Jimmy Robert (Guadeloupe Francia, 1975), si collegherà alla Collezione Museion, in particolare al nucleo Arte e Linguaggio. Realizzata in collaborazione con prestigiosi partner europei, L’esposizione conferma l’attitudine di Museion a lanciare a Bolzano artisti emergenti internazionali (da aprile ad agosto 2021).

Impegno civico e ricerca sulla collezione. Le mostre “Here to stay” e “Mirror Language”

Nel panorama italiano, Museion riveste una posizione unica come PPP, a dimostrazione del fatto che il museo ha al suo centro l’impegno civico. Nel tempo, i direttori, le direttrici del museo e i collezionisti hanno costruito una collezione d’arte internazionale unica nel suo genere in Italia. La mostra collettiva “Here to Stay”, curata dal direttore Bart van der Heide (marzo-agosto 2021), mira a rinnovare il contratto sociale e la sua base civica, rafforzando al contempo l’identità della Collezione di Museion con nuove donazioni e prestiti a lungo termine. Sul piano dei contenuti, “Here to stay” identifica, infatti, due particolari aree della collezione Museion: da lato una generazione internazionale di opere d’arte prodotte tra il 2000 e il 2010 (The Noughties) e dall’altro opere di poesia visiva di artisti e artiste concettuali degli anni Sessanta e Settanta. La mostra si propone come un ponte storico tra le posizioni concettuali di questi due momenti. Personalità come Berty Skuber (Fiè allo Sciliar, 1941) e Franco Vaccari (Modena, 1936) sono individuate come figure chiave e saranno approfondite all’interno della mostra. La Collezione Musieon viene così inserita nel panorama museale nazionale a livello storico-artistico e collezionistico.

Anche le opere di Jimmy Robert (Guadeloupe Francia, 1975), come quelle di molti artisti e artiste presenti in “Here to Stay”, sono basate sull’intersezione interdisciplinare tra linguaggio, poesia e arte visiva. Con “Mirror Language”, Museion ospita, da aprile ad agosto 2021, la sua mostra d’esordio in Italia. Nella sua pratica, Robert utilizza formati come la performance e la danza, aprendosi così a nuove prospettive politicizzate. L’attenzione dell’artista va infatti a chi, nella storia, non ha avuto voce, una voce che egli “restituisce” attraverso atti intimi di cura, gesti astratti e di appropriazione. La mostra è la prima retrospettiva in Europa sull’artista ed è organizzata in stretta collaborazione con Nottingham Contemporary (Regno Unito) e CRAC Occitanie di Sète (Francia). Per la personale a Museion, Robert svilupperà un progetto espositivo site specific

Un museo è più che la somma delle sue mostre: “Museion Bulletin” e “Museion Passage”

Museion Bulletin e Museion Passage sono due espressioni della nuova visione di Museion – create con l’obiettivo di rafforzare il suo ruolo civico all’interno della comunità. Ogni numero del Bulletin segue un tema specifico e genera regolarmente contenuti sotto forma di articoli, didascalie estese, interviste e molto altro ancora. Le prime due edizioni sono consultabili sul sito di Museion – la terza verrà pubblicata a inizio 2021. Con il Bulletin Museion si apre ad esperienze vissute e competenze sia dall’interno che dall’esterno del museo, per svincolarsi dall’idea di una sola, esclusiva voce istituzionale.

Matt Mullican

Una posizione che continua a Museion Passage: lo spazio al piano terra, concepito come passaggio -fisico e metaforico- tra la parte storica e quella moderna della città, ospiterà infatti opere della collezione e fungerà da stimolo per attivare un dialogo tra generazioni e dibattiti tra la comunità culturale del territorio. Non è quindi un caso se il primo lavoro scelto per questo nuovo formato è 102 Signs for a Museion Fence dell’artista Matt Mullican (1951, Santa Monica, CA). L’opera, attualmente già allestita a Passage, era stata realizzata nel 2006 per la recinzione del cantiere del nuovo Museion e comunicava al pubblico, mediante la forza dei suoi segni, un luogo destinato all’arte contemporanea e quindi al dialogo e al confronto. Museion Passage utilizzerà l’installazione come punto di partenza per rivalutare il ruolo del museo oggi e coinvolgerà i partner locali in una serie di videointerviste, visibili anche on-line. La serie si inaugura giovedì 17 dicembre alle 19.00 con una prima intervista all’artista Matt Mullican.

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