No aeroporto Bolzano: libretto bilingue dei Verdi
No aeroporto Bolzano: un libretto bilingue, consultabile qui, per un «no consapevole e informato» al progetto di ampliamento dell’aeroporto di Bolzano. Con il libretto “Airport free zone”, il Gruppo Verde in Consiglio provinciale vuole offrire un accurato strumento di informazione alle cittadine e ai cittadini che domenica 12 giugno 2016 voteranno nella consultazione popolare sull’aeroporto di Bolzano. Il libretto pubblica, in forma sintetizzata ed aggiornata, la relazione alla legge di Riccardo Dello Sbarba, accompagnata da grafici e tabelle, con una accattivante introduzione di Hans Heiss e un efficace appello al voto di Brigitte Foppa.
«Da quando il Consiglio provinciale ha convocato la consultazione popolare – spiegano i Verdi in una nota – sono successe molte cose e tutte hanno confermato le ragioni del nostro no:
- Durante gli incontri informativi organizzati da ABD la popolazione ha espresso la propria netta contrarietà al piano di sviluppo aeroportuale.
- Vari comuni della Bassa Atesina e dell’Oltradige, con i sindaci in prima fila, hanno dichiarato il loro NO all’aeroporto.
- Il Comitato ambientale dell’Agenzia provinciale per l’Ambiente ha smentito lo “screening ambientale” presentato da ABD, che minimizzava i rischi per la salute, e ha deciso di sottoporre il piano di sviluppo aeroportuale ad una vera e propria Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Così ha scritto Flavio Ruffini, direttore della Ripartizione Ambiente: “Il progetto, per la sua natura, la sua dimensione e la sua ubicazione potrebbe avere un notevole impatto ambientale”.
- Numerosi esperti e operatori del settore (ultimo Niki Lauda) hanno confermato che l’aeroporto di Bolzano non è interessante per una compagnia aerea, mentre ABD non riesce a citare una compagnia, neppure una!, che abbia dimostrato concreto interesse.
Di fronte alla crescente opposizione popolare, i promotori dell’aeroporto cercano di confondere le idee. Così il presidente Michaeler, la scorsa settimana, ha affermato che i voli “saranno al massimo 5 al giorno”. Un’affermazione che contraddice lo stesso piano della ABD. Per smentirla basta quanto scrive l’Agenzia per l’Ambiente: “Il piano di sviluppo prevede nel ‘Base Case’ ca. 40 movimenti al giorno con aeromobili ad elica di grandi dimensioni e aeromobili a reazione (esclusi i piccoli aerei sportivi). Nelle settimane di punta tali movimenti aerei salgono fino a mediamente ca. 50 al giorno. (…) E’ stato calcolato un incremento delle emissioni inquinanti tra il 150% e il 400%”. Per non parlare del rumore! L’ultimo tentativo dei promotori è infine quello di ricattare le persone sulle conseguenze della vittoria del no: l’aeroporto – sostengono – verrebbe messo a gara e finirebbe ai privati. E’ una minaccia facile da smentire. Roma infatti ha deciso di trasferire l’aeroporto alla Provincia e questa, se vincerà il no, avrà tutto il potere necessario per rispettare la volontà popolare».