NOI, realtà e finzione per una serata dal sapore espressionista
Le tute bianche e le tute blu. Le luci sincopate e distorte. Il vecchio tavolo in legno e i suoni delle storiche officine che tornano a riempire l’aria dopo molti anni. Ad accogliere gli ospiti (selezionatissimi) per la vernice di NOI Techpark un’atmosfera degna di uno spettacolo espressionista. E proprio come in un evento espressionista, per una sera, la realtà a Bolzano si è perfettamente (con)fusa nell’arte. C’era la torre piezometrica in tutta la sua bellezza industriale ed esaltata dal bianco e nero dal sapore writer, c’era il monolite, tutto grigio nel tramonto cristallino di un autunno che sembra primavera, ma soprattutto c’era l’effervescenza di una giornata che per molti rimarrà un piacevole ricordo. Fatto di realtà, con la presenza della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi in completo nero e scarpe rosso fuoco, e fatto di finzione, con lo spettacolo firmato Andrea Bernard, che ha emozionato tutti. Sì, perché per inaugurare il Noi Techpark, è stato scelto lo show, la suggestione, la poesia e non un semplice (seppure stravagante) taglio del nastro collettivo in omaggio al nome stesso del polo dedicato all’innovazione.
La storia nello spettacolo
Uno spettacolo, quello del regista altoatesino, coordinato nella sua realizzazione da Elisa Weiss, che in poco meno di un’ora ha voluto dare un senso alla nascita della nuova casa dell’innovazione. Partendo, come si è detto, dalle tute bianche e blu dell’ingresso per passare poi ad attori e a filmati futuristici che dal palco hanno dato lo spunto per immaginare il domani. Davanti al landeshauptmann Arno Kompatscher e alla sottosegretaria Maria Elena Boschi seduta in prima fila alla sua sinistra sono scorse immagini e performance che hanno ripercorso la storia di questo luogo di Bolzano Sud, partendo dallo svestimento delle tute operaie e arrivando al bimbo che in un completo sudtirolese color oro e gerla in spalla si avvia verso il futuro. In mezzo richiami emozionali al presente fatto di suoni industrial e proiezioni green e una conclusione affidata al volo di un drone dalle luci rosse e blu, e dalle immagini registrate dallo stesso drone all’interno di NOI Techpark. Un’ora, poco meno, in tutto. Nella quale lo spettatore è stato sommerso da impulsi, sollecitazioni, rimandi tecnologici. Un’ora in cui l’apertura della nuova casa dell’innovazione si è confusa con l’illusione dell’arte. Forse la più profonda realtà per un futuro tutto da scrivere.
Massimiliano Cortivo