Nuovo dpcm, Kompatscher: «Nessuna stretta sulle mascherine, ma controlli più intensi»
Dopo la video-conferenza di lunedì 5 ottobre fra i presidenti di Regioni e Province autonome e i ministri Speranza e Boccia, la Giunta provinciale si è occupata ieri mattina della questione legata all’aumento dei casi di positività al Covid-19. In conferenza stampa il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che nelle prossime ore la bozza del nuovo Dpcm verrà sottoposta all’attenzione della Conferenza delle Regioni per un ultimo parere.
“I presidenti di Regione – ha detto Kompatscher – sono unanimi nel preferire il rispetto delle regole attualmente in vigore su distanze e obbligo di protezioni naso-bocca, rispetto ad un inasprimento delle stesse. Attenendosi scrupolosamente alle norme possiamo tenere la situazione sotto controllo dal punto di vista sanitario e garantire che tutte le attività rimangano aperte. Sarebbe meglio far rispettare le regole in vigore prima di mettere nuovi divieti”. Durante la video-conferenza di ieri, Kompatscher ha ottenuto dal ministro Speranza l’assicurazione che verrà approfondita con gli esperti dell’Istituto superiore di sanità la proposta di rivedere gli iter (considerati troppo lunghi) legati sia alla quarantena che al numero dei tamponi negativi necessari ad ottenere la patente di “guarito”. Secondo Kompatscher: “gli ultimi casi evidenziano che il problema spesso sono feste private e non tanto i mezzi e i luoghi pubblici”. Il governatore ha anche spezzato una lancia per una revisione dei tempi di quarantena. “Invece di dover effettuare due, tre test negativi sarebbe meglio poter concentrare le risorse sull’individuazione e la limitazione di nuovi focolai”, ha ribadito.
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Appello a buon senso, disciplina e responsabilità
In definitiva, la Giunta provinciale, lancia un appello alla popolazione: “Usate il buon senso, la disciplina e il vostro spirito di responsabilità – spiega il presidente altoatesino – per fare in modo che non siano necessarie regole più severe. Sappiamo che i problemi principali per quanto riguarda la crescita delle infezioni arrivano dalle feste private, nel corso delle quali spesso non vengono purtroppo rispettate le norme relative a distanziamento e mascherine. Il nostro invito è quello di rimandare questi eventi oppure, nel caso non fosse possibile, di fare in modo che gli stessi si svolgano nel rispetto di tutte le norme di sicurezza”.