Open Data Hackathon, ecco i progetti vincitori
Dall’app per cercare funghi a quella per gestire gli interventi dei vigili del fuoco in tempo reale: i team dell’Open Data Hackathon 2016 hanno presentato valide soluzioni per diversi settori che interessano la vita quotidiana. Organizzata da alcuni anni da IDM Alto Adige, la maratona di programmazione quest’anno ha avuto come tema il contributo che l’informatica può dare all’ambiente. Partner dell’edizione 2016 è stata la Fondazione Cassa di Risparmio. Nelle 24 ore trascorse nella sede di IDM Alto Adige in via Siemens i partecipanti hanno pensato, programmato e provato un prototipo, che è stato successivamente presentato a una giuria di specialisti. Ben sei i premi per i team messi in palio dalla stessa IDM, dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dagli sponsor dell’iniziativa.
«Con questa maratona di programmazione, un Hackathon per l’appunto, abbiamo voluto far incontrare delle menti creative che si sono messe alla prova: in 24 ore i talenti della programmazione e del web-design hanno lavorato suddivisi in team e hanno cercato di sviluppare dei progetti gratuiti utili a migliorare la vita delle persone» afferma Patrick Ohnewein dell’ecosistema ICT & Automation di IDM, che ha organizzato la manifestazione in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio. «Crediamo molto negli esiti positivi che possono derivare da un’iniziativa di questo tipo; è un metodo molto innovativo per trasformare le buone idee in prototipi nel giro di pochissime ore. Il tema dell’appuntamento 2016 punta su soluzioni che danno un contributo a rendere la regione in cui si vive più innovativa, più sostenibile e allo stesso tempo più green» dice il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Konrad Bergmeister.
Cinque app e un bot fra i vincitori
Dopo la presentazione iniziale di sabato mattina, durante la quale i partecipanti si sono conosciuti tra loro e hanno appreso le regole della gara e i criteri di valutazione, si sono formate le squadre che si sono affrontate in una sfida fino all’ultima stringa per vincere uno dei sei premi messi in palio dagli organizzatori e dai numerosi sponsor. Al termine della gara la giuria ha premiato i team Mushters, Pringles, Max Valier, Emersy, Ride Trades e Huttebot. Cinque dei team vincitori hanno sviluppato delle applicazioni, mentre il gruppo Huttebot ha sviluppato una chat automatizzata, un “bot”, che ricerca baite in montagna a seconda delle richieste fatte in una chat di un social media. Con questo progetto la squadra si è aggiudicata la possibilità di partecipare a un convegno su turismo e web a Innsbruck, messa in palio dall’istituto di tecnologia semantica dell’Università di Innsbruck.
Sui trasporti si sono concentrati altri tre team premiati. Il gruppo Pringles ha sviluppato un’app da usare con gli smart-watch che segnala gli autobus più vicini a dove si è, per la quale ha vinto dei dispositivi indossabili della start-up Pulselab. La squadra Max Valier ha puntato sulla condivisione dei mezzi di trasporto tra amici, vincendo il premio di Deutsche Bahn e SASA: la partecipazione a un hackathon a Berlino. Anche il team dei Ride Traders ha creato un’applicazione per il car sharing basata sul baratto tra i chilometri messi a disposizione come guidatori e quelli ricevuti come passeggeri. Tra i vincitori del voucher assegnata da Würth Phoenix anche Noah Cohen, uno studente statunitense iscritto al corso di Laurea magistrale in Informatica della Libera Università di Bolzano.
Un altro studente, Krzysiek Plachno che è alla LUB per un Erasmus, era nel team Emersy, che ha realizzato un’app per gestire in tempo reale gli interventi dei vigili del fuoco. Questa applicazione permette a ogni vigile del fuoco di avere direttamente sul proprio smartwatch delle informazioni sul luogo dell’intervento e su come raggiungerlo nel modo migliore, accelerando il posizionamento di autopompe e manichette. Questa soluzione farà volare i quattro partecipanti per un viaggio-studio a San Francisco. Mushters, il sesto team premiato si è aggiudicato invece la possibilità di essere seguito per un anno dagli esperti dell’Incubatore di IDM, dove potrà sviluppare, in una fase di pre-incubazione, la sua app per cercare funghi e gestire la richiesta e il pagamento della licenza necessaria presso i Comuni.