Orsi e lupi, la mappa delle presenze in Alto Adige

La presenza di lupi e orsi nel territorio provinciale è in aumento. Una mappa realizzata dall’Ufficio caccia e pesca rende facilmente individuabili le aree in cui sono stati effettuati gli avvistamenti o rilevate le tracce. Il tema è di quelli che suscita emozioni ma è anche fonte di preoccupazione, in primo luogo per gli allevatori. La Provincia ha quindi deciso di istituire un servizio di consulenza e di adeguare le norme sui risarcimenti alle prescrizioni dell’Ue. “Il rapporto dell’uomo con i grandi predatori è una sfida, la gestione del fenomeno è responsabilità di tutti”, afferma l’assessore Arnold Schuler.  “La presenza del lupo in Alto Adige è destinata ad aumentare – aggiunge – quindi è importante valutare il rischi per il bestiame e creare un piano di gestione del fenomeno per l’intera provincia”. Nell’Ufficio economia montana della Ripartizione provinciale foreste (Palazzo 6, via Brennero 6) è stato di recente attivato un Servizio di consulenza per la protezione delle greggi in cui il vice direttore Emilio Dallagiacoma e Konrad Pfattner sono a disposizione per fornire informazioni e assistenza agli allevatori.

Orso bruno

Secondo quanto riferisce l’Ufficio caccia e pesca tra fine febbraio e metà marzo, nei dintorni di Favogna sono state trovate regolarmente prove della presenza dell’orso. La grandezza delle impronte rinvenute lasciava suppore che si trattasse di un esemplare di grandi dimensioni. L’analisi del materiale genetico raccolto ha permesso di identificare l’animale. Si trattava di M22, un maschio di sei anni. La sua presenza in zona non è una novità, dal momento che lascia regolarmente tracce in primavera e in autunno a partire dal 2013. Inoltre, a metà marzo  di quest’anno è stata confermata dai guardiacaccia  la presenza di un orso bruno nel comune di Proves. Il primo attacco ad un alveare si è verificato a metà aprile nella zona di Lasa; a metà maggio ad essere preso di mira è stato un alveare nella frazione di Castelvecchio nel comune di Caldaro. In entrambi i luoghi sono stati rinvenuti e raccolti peli di orso.
Per quanto riguarda gli aiuti per i danni causati dai predatori è necessario adeguare le regole esistenti alle esigenze del quadro normativo dell’Ue. L’Europa non solo accorda la priorità alle misure di prevenzione, ma dispone anche che la pubblica amministrazione non paghi i risarcimenti se non vi sia evidenza che erano state prese delle misure di protezione. In caso di attacco se l’entità dei danni è confermata dai dipendenti dell’Ufficio caccia e pesca il risarcimento è del 100 per cento. I contributi per installare una recinzione a prova di orso a protezione degli alveari sono aumentati dal 50 al 70 per cento. Non hanno diritto al risarcimento gli apicoltori nella zona a sud di Merano e ad ovest dell’Adige (Ultimo, alta val di Non, Mendola, e cioè aree in cui è stata rilevata la presenza dell’orso) che non abbiano provveduto a proteggere adeguatamente i loro alveari.

Lupo

In val Badia all’inizio di febbraio è stata rilevata con una fototrappola la presenza di due lupi. Tracce di lupo sono state rilevate anche a Dobbiaco a metà febbraio. In alta val di Non, tra gennaio e metà marzo sono state trovate tracce di una coppia di lupi. Nella zona sono state aggrediti un agnello e due pecore all’inizio di aprile e un cervo all’inizio di maggio. In val d’Ultimo la presenza è stata rilevata all’inizio di maggio.

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