Tra Ortisei, Ipswich e Nettuno: la storia della Madonna "ritrovata".
“Ci vogliono circa tre mesi di lavoro, viene tutta scolpita a mano dal legno di tiglio nella nostra bottega. Ci occupiamo anche della colorazione, è dipinta a olio e rivestita in vera foglia d’oro. Il trono, invece, è stato creato a parte da falegname” . Così descrivono i fratelli della ditta Ferdinand Stuffleser di Laion, presso Ortisei, il lavoro per la statua “Madonna con bambino” che gli è stata commissionata dalla parrocchia di San Pancrazio a Ispwich, Inghilterra. L’ordine è arrivato nel marzo 2022 e la statua è stata consegnata nel giugno 2023. Che in Val Gardena si forniscano statue sacre con figure di santi e madonne a una clientela internazionale è cosa nota (e infatti ogni tanto qualcuno esagera con gli acquisti, come il gruppo di canadesi fiduciari della del board della “Brant Haldimand Norfolk Catholic District School” che avrebbero speso 100mila dollari in opere d’arte sacra, lo abbiamo raccontato qui ). Ma in questo caso è diverso perché quella realizzata da Stuflesser non è una Madonna qualsiasi, ma la copia fedele di una Madonna “speciale”, che ha alle spalle una storia particolare, tra conflitti religiosi e sbarchi avventurosi. È una storia in cui c’entrano Enrico VIII e Thomas Cromwell e da Ipswich arriva fino ad una cittadina sul litorale laziale, Nettuno.
T
Thomas Cromwell, dipinto di Hans Holbein il Giovane – The Frick Collection, Fonte wikipedia
Ma adiamo con ordine. La statua in questione è la Our Lady of Ipswich conosciuta anche come Our Lady of Grace che era conservata nel celebre santuario di Nostra Signora delle Grazie a Ipswich nel Suffok, centro marittimo a 130 km da Londra. Siamo nel 1500 inoltrato e il santuario, nota meta di pellegrinaggio fin dall’alto medioevo, è molto frequentato e la statua della Madonna con bambino, a cui si attribuiscono miracoli, molto venerata. Qui torna in gioco Enrico VIII. Per effetto dello scisma anglicano voluto dal sovrano (e che ebbe come causa scatenante, come noto, il mancato annullamento da parte del papa del suo matrimonio con Caterina d’Aragona) i beni ecclesiastici vengono spoliati e il santuario viene distrutto. Finita tra le maglie della storia, dei conflitti tra fede (poca), potere e interessi economici (molti), la statua della Madonna di Ipswich viene portata via per essere bruciata. Ma prima viene depositata a Londra, nella casa nientedimeno che di Thomas Cromwell, celebre consigliere del re – fino ad un certo punto: come noto, anche lui finirà decapitato per volere del sovrano. Il passaggio nell’abitazione è testimoniato da una lettera del 1538 di un domestico di Cromwell, tale Thomas Thacker che descrive anche la statua “Non porta nulla addosso, tranne due mezze scarpe d’argento e quattro pietre di cristallo montate in argento.” Quelle mezze scarpette d’argento sono uno, tra i diversi indizi -come l’analisi del legno, le incisioni riportate sulla statua e la particolare iconografia- attestati nel tempo dagli studiosi, che poterebbero a riconoscere nella Madonna delle Grazie, antica statua venerata a Nettuno, nel Lazio, la Madonna inglese. Secondo le ricerche, la Madonna di Ispwich potrebbe infatti essere stata venduta, forse direttamente da Cromwell. Oppure, la statua sarebbe stata salvata da marinai inglesi prima che potesse essere bruciata e contrabbandata a bordo di una nave. L’imbarcazione, probabilmente un galeone, si sarebbe salvata fortunatamente da una tempesta e avrebbe fatto sbarco sulle coste di Nettuno.
L’approdo della Madonna Nettuno in un’acquaforte di Giorgio Keil, 1971. Foto courtesy Caritas, Parrocchia S. Giovanni Nettuno.
Qui segnali “divini” incontrovertibili avrebbero imposto di lasciare la statua, nonostante la destinazione finale avrebbe dovuto essere Napoli. Fatto sta che da secoli la Madonna della Grazie – conosciuta anche come “Madonna inglese”- è oggetto di grande venerazione e viene portata ogni anno in processione a maggio. Insomma, la Madonna delle Grazie è diventata, ormai a tutti gli effetti, cittadina italiana e “nettunese”.
Madonna delle Grazie prima del restauro del 1959. Foto courtesy Caritas, Parrocchia S. Giovanni Nettuno.
Nel frattempo però, dopo oltre 400 anni, la situazione a Ipswich si è pacificata e dalla fine degli anni ottanta, nel 1987, è stata creata Corporazione di Nostra Signora di Ipswich da fedeli provenienti dalla chiesa cattolica di San Pancrazio e dalla chiesa anglicana di St Mary at the Elms, con lo scopo di realizzare il ripristino dell’antico santuario di Nostra Signora delle Grazie a Ipswich. È in questo lento processo di “ricostruzione” che va letta la commissione a Stuflesser della statua, come una richiesta di ritorno di un’effige dal potente significato simbolico, e storico. E pazienza se si tratta solo di una copia.
La statua della Madonna fornita dalla ditta Ferdinand Stufflesser a San Pancrazio a Ipswich, in Inghilterra. La scultura è alta 1,20 m.
Guardando la raffigurazione della statua fornita dalla bottega altoatesina, la Madonna appare molto più spoglia e “minimal” rispetto alla pomposità della Madonna delle Grazie di Nettuno, che si ritrova sempre vestita con ricchi e pomposi paramenti barocchi. E comunque, anche se una copia, non significa però che il valore dalla statua sia basso. Come detto all’inizio, la “nuova” Madonna di Ipswich è frutto di un lungo e accurato lavoro manuale. Anche se Stuflesser non si sbilancia sul costo, non ci contraddice quando azzardiamo una cifra assestata sulle diverse migliaia di euro. Ma in fondo cosa sono di fronte a 485 anni di attesa?
Caterina Longo
Immagine in apertura: La Madonna delle Grazie di Nettuno. Foto Venti3