Pagamenti in ritardo alle Pmi, Cna-Shv contro sentenza della Corte Costituzionale
Fa discutere una sentenza della Corte Costituzionale (la 272/2015 depositata a fine 2015) che ha accolto i ricorso della Regione Veneto dichiarando incostituzionale una legge del 2014 che impediva nuove assunzioni agli enti pubblici con tempi di pagamento oltre i 60 giorni alle imprese fornitrici. In sostanza la Corte ha eliminato il blocco delle assunzioni perché sarebbe una punizione sproporzionata, da un lato, e non rappresenterebbe un adeguato deterrente, dall’altro.
Blocco assunzioni, sanzione sproporzionata
Infatti la sanzione – prevista dall’articolo 41, comma 2, del decreto legge 24 aprile 2014 n. 66 (Misure urgente per la competitività e la giustizia sociale), convertito dal Parlamento nella legge 23 giugno 2014 n.89, che è stato dichiarato incostituzionale – «si pone in contrasto con il principio di proporzionalità tra violazione e sanzione», con un meccanismo che «non appare di per se stesso sempre idoneo a far sì che le amministrazioni pubbliche paghino tempestivamente i loro debiti e non costituisce un adeguato deterrente alla loro inadempienza».
Cna-Shv: “Istruttorie lunghe in Provincia di Bolzano”
Gli artigiani della Cna-Shv del Trentino Alto Adige vanno all’attacco e si dicono molto preoccupati. Per il presidente Claudio Corrarati «con questa sentenza, la Corte Costituzionale ha cristallizzato il Sistema Italia, che prevede tempi lunghi per i pagamenti alle imprese, sempre più a corto di liquidità, dimostrando che hanno poco senso gli interventi tampone inseriti in decreti-legge, senza un ridisegno organico della pubblica amministrazione. La Provincia di Bolzano e gli altri enti territoriali hanno tempi di pagamento abbastanza celeri, ma le istruttorie sono ancora molto lunghe».
«Non possiamo accettare – prosegue la nota di Corrarati – che la pubblica amministrazione individui, come soluzione per accelerare i pagamenti alle imprese, l’assunzione di altro personale, senza attuare una vera spending review che preveda la riqualificazione dei dipendenti in esubero in determinati settori. Chiediamo che la priorità per il 2016, tanto a Bolzano quanto a Roma, sia la riforma vera, e non solo di facciata, della pubblica amministrazione».