Pepe e Olive: Ar/Ge Kunst propone una mostra sulla controsorveglianza

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Bolzano. Si intitola “Pepe e olive. Sulla contro-sorveglianza” la nuova mostra di Ar/Ge Kunst,  che propone le riflessioni sul tema della controsorveglianza attraverso le opere dell’artista Leander Schwazer e The Late Estate Broomberg & Chanarin (fino al 10 maggio 2025, ingresso libero). “Sembra oggi non esser più possibile sfuggire alla supervisione, tanto da dire che sono le stesse persone sorvegliate a creare sorveglianza, diffondendo una vera e propria cultura. Mentre la sorveglianza si alimenta attraverso la diffusione di telecamere sempre più economiche per le singole persone, entrando nelle case e nelle vite, la sorveglianza di massa è ormai diventata tanto parte della contemporaneità da poter affermare che il soggetto agisce in essa e ne rimane ingabbiato, perdendone i diritti civili” spiegano le cutatrici Francesca Verga e Zasha Colah.

L’artista Leander Schwazer (1982, Vipiteno) racconta la videosorveglianza da un punto di vista iconografico e identitario, cercando nello strato inconscio l’origine della cultura della sorveglianza. Inserisce immagini prese da videotrappole (di lupi e altri animali) all’interno di botole e gabbie, evidenziando la loro qualità spettrale e allucinatoria. Il progetto di Schwazer ha previsto anche un secondo capitolo, che ha inaugurato lo scorso primo marzo in via Geir 65, 39049 Prati di Vizze, accanto allo studio dell’artista, dove sono statepresentate una collezione di immagini di sorveglianza.

L’opera di Broomberg & Chanarin è invece una risposta al leggendario film d’esordio di Dziga Vertov (1896-1954) “Anniversario della rivoluzione” (1918) sulla rivoluzione del febbraio 1917, che sfociò nell’abdicazione dello zar. Considerato perduto per quasi un secolo e forse il primo lungometraggio documentario mai realizzato, questo film è stato recentemente riassemblato dallo storico del cinema Nikolai Izvolov. Per il loro lavoro, intitolato Anniversary of a Revolution (Parsed), Broomberg e Chanarin hanno utilizzato una potente tecnologia di visione artificiale per mappare i movimenti fisici del film su un rendering digitale, utilizzando i meccanismi della sorveglianza del XXI secolo per rivedere il filmato d’archivio storico.

Immagine in apertura: un estratto dall’opera di Leander Schwazer. Foto courtesy of the artist / Ar/ge Kunst

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