Le sfide per le piccole e medie imprese tra fisco, governance e sostenibilità. Parola a Luca Menicacci (unibz)

Economia. In un panorama normativo nazionale e internazionale che sta cambiando, temi quali la sostenibilità, la trasparenza fiscale e l’accesso ai mercati dei capitali sono gli elementi con cui non solo le grandi aziende, ma anche le imprese medio piccole (PMI) si troveranno a confrontarsi nell’immediato futuro. Se vogliono cogliere le opportunità offerte dal mercato e rimanere competitive, anche le PMI – che in Alto Adige sono oltre 47mila – sono quindi chiamate ad adeguare i propri modelli di governance. Il convegno “I decreti in materia di fiscalità, governance e sostenibilità – Nuove regole (e opportunità) per le imprese” tenutosi ieri (17 ottobre), all’Università di Bolzano ha tracciato un quadro della situazione dalla prospettiva aziendale, offrendo una piattaforma di discussione tra professionisti, imprese e istituzioni – all’incontro hanno presenziato, tra gli altri, Marco Galateo, Vicepresidente della Provincia di Bolzano, il Vice-Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, collegatosi in video conferenza da Roma, e Michele Pizzo, Presidente dell’Organismo Italiano di Contabilità (ne abbiamo parlato qui).
“L’esperienza ci insegna che i processi che toccano le grandi aziende quotate vanno a coinvolgere prima o poi anche le imprese non quotate e quindi le imprese di dimensioni medio piccole (PMI). Il settore della sostenibilità è uno di questi” ci ha spiega Luca Menicacci, ricercatore di Economia aziendale alla Libera Università e membro del comitato scientifico del congresso insieme a Massimiliano Bonacchi (Libera Università di Bolzano) e Claudio Zago (ODCEC Bolzano).
Con l’adozione in Italia della direttiva europea sul Corporate Sustainability Reporting, per le imprese non quotate di grandi dimensioni, a partire dal 2025, la sostenibilità diventerà infatti una parte essenziale dei bilanci aziendali. “Quindi è bene muoversi per tempo per cogliere l’opportunità prima che subentri l’obbligo”, continua Menicacci, “tenendo conto anche che molte PMI fanno parte della catena di fornitura di aziende più grandi”. In base alla direttiva europea, le aziende dovranno includere informazioni dettagliate su questioni ambientali e sociali all’interno della relazione sulla gestione, seguendo le stesse tempistiche dell’approvazione del bilancio annuale.
In questo quadro, si aggiunge, all’interno della riforma fiscale, il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo e l’introduzione del Tax Control Framework volontario, ovvero  modelli di collaborazione tra amministrazione finanziaria e contribuente volti a prevenire e risolvere le controversie fiscali. Spiega Menicacci: “Questo tema, secondo noi, è importante perché si lega alla sostenibilità. Monitorare la variabile fiscale fa parte di una governance forte e quindi tutto il sistema di monitoraggio, gestione e controllo dei rischi fiscali è parte di una governance sostenibile: anche il fisco se n’è accorto e chiede una buona governance, per ‘premiare’ e stabilire un rapporto di dialogo preventivo”.
Un accordo, quello che prospetta la cooperative compliance, che però non si esaurisce in un semplice vantaggio economico, come precisa Menicacci: “In gergo si dice che si dà transparency for certainty, l’azienda offre al fisco trasparenza per avere in cambio certezza nel trattamento fiscale di certe operazioni aziendali. Ma questo non va valutato solo in termini di risparmio a breve termine -lo faccio perché ho meno sanzioni- ma in un’ottica di lungo periodo, che permette all’azienda di monitorare e gestire i rischi fiscali al suo interno, e, grazie a un rapporto trasparente con il fisco, averli già discussi prima per evitare un contenzioso”. Insomma, anche il rapporto con l’amministrazione finanziaria passa da una dimensione burocratica ad una aziendale. “Esatto, non si tratta più di un semplice adempimento amministrativo, ma di una funzione strategica dell’impresa, al pari del marketing, della produzione, della logistica, della ricerca e sviluppo… e questo è un investimento di lungo termine che permette di minimizzare i rischi ed essere lungimiranti. E pensare in ottica di lungo termine vuol dire essere sostenibili” continua Menicacci, riportando al tema di partenza, che rimane la sostenibilità. “Non suona intuitivo, ma ormai nel settore se ne discute da tempo, la variabile fiscale è the next big thing nella sostenibilità. Però questo next è arrivato, è alle porte”.

A ciò si aggiungono alcune disposizioni innovative sui mercati dei capitali, che stanno aprendo nuove possibilità di attrarre investitori e finanziatori. La recente “Legge Capitali” va a supportare la liquidità delle piccole aziende, offrendo alle PMI costituite come società a responsabilità limitata (Srl) la possibilità di rendere dematerializzate le proprie partecipazioni, cioè, digitalizzarle. “Grazie ai portali di raccolta capitali online ovvero il crowdfunding, diventa più facile per queste società attrarre investitori, rendendo più dinamico il trasferimento delle quote” dice Menicacci “ma bisogna pensare a dove gli investitori e i finanziatori vogliono mettere i propri denari, ovvero in progetti sostenibili. Ad esempio, nel settore sostenibilità ci sono fondi di private equity disponibili ad investire in PMI, così come la Banca centrale europea ha dato sostanzialmente alle banche la direttiva di finanziare con preferenza le aziende green. Nei loro sistemi di rating gli istituti  stanno già inserendo da un po’ di tempo a questa parte le variabili ESG (Environmental, ambiente, Social, società e Governance, ndr)”. Per le piccole e medie imprese diventa fondamentale, quindi, essere in grado di comunicarle. “Il greenhushing, il tacere sulle tematiche green non paga perché poi si rischia che nelle medie di settore attribuite dalla banca si venga penalizzati”. Una condizione, questa, che potenzialmente tocca diverse realtà imprenditoriali altoatesine: “sappiamo che le aziende del territorio sono virtuose, ma non lo dicono o non sono in grado di comunicarlo, perché spesso non sono strutturate per farlo. Ma devono iniziare a pensarci”.

Cat.Lo.

Ti potrebbe interessare