Piste ciclabili, via ai lavori per migliorare la rete sul territorio
Una rete da migliorare, rendendola più sostenibile per rendere l’Alto Adige una vera Green Region. E così la Giunta Provinciale ha deciso di puntare soprattutto sulle piste ciclabili che ad oggi vantano la bellezza di 480 km di estensione su tutto il territorio. Negli ultimi anni sono stati diversi gli interventi pensati ad hoc per garantire più collegamenti possibili, e lo ha sottolineato anche il presidente Kompatscher durante l’ultima seduta della Giunta Provinciale: «Sono stati compiuti dei progressi enormi in questo ambito e la rete ciclabile provinciale costituisce una parte di assoluto rilievo nella mobilità giornaliera. L’Alto Adige si è sviluppato in una regione a vocazione ciclabile che presenta un notevole potenziale. Gli investimenti operati nelle infrastrutture devono essere intesi quale investimento nella salute pubblica e per l’economia locale nel posizionare sempre più l’Alto Adige quale meta turistica sostenibile». Che sia per uso quotidiano, per tempo libero o per turismo, l’uso della bicicletta si è diffuso sempre di più sul territorio, coinvolgendo soprattutto pendolari che per motivi di lavoro, di studio o per gli acquisti la utilizzano tutti i giorni, coprendo ben 200 dei 480 km di rete ciclabile esistente.
Per questi motivi è stato istituito un team di lavoro, composto da IDM (turismo), STA (mobilità), Provincia e Comunità comprensoriale Burgraviato (in rappresentanza di tutte le comunità comprensoriali), con l’incarico di individuare le modalità per operare in modo più mirato per migliorare la rete ciclabile per i suoi vari utilizzi andando incontro ai bisogni infrastrutturali, informativi e di servizi. «In futuro l’obiettivo sarà sempre più quello di rendere maggiormente attrattiva la mobilità ciclabile non solo per i turisti e per i cittadini nel tempo libero, bensì anche per i pendolari», sottolinea il presidente Kompatscher.
Il gruppo di lavoro si è già messo all’opera per implementare una serie di misure per raggiungere tale obiettivo. Si parla dell’importanza di differenziare tra uso turistico e uso quotidiano delle piste ciclabili per giungere alla parificazione delle piste ciclabili ad uso quotidiano alle strade per quanto attiene la manutenzione. Altro tema è la predisposizione di criteri per la costruzione omogenea delle piste ciclabili e delle piazzole di sosta, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, per rendere i percorsi più fluidi e così più appetibili per l’uso quotidiano. La mobilità ciclistica, inoltre, dovrebbe essere gestita in modo unitario e centralizzato con finanziamenti adeguati e mirati.
Alexander Ginestous