PPP visto da Fabrizio De Andrè, Troisi, Moravia, Sciascia, Ronconi, Carmelo Bene.... (Playlist)
“Ci vorrà ancora qualche decennio perché Pasolini smetta di essere un personaggio e sia solo un uomo di lettere. La figura di Pasolini. non solo in Italia, è una figura emblematica e rappresentativa, dati anche i suoi interessi in tutti i campi. È stato anche profetico, spesso anche profeta di sventure, e forse anche per questo ci si fanno con tinuamente i conti”*.
Un decennio è passato, Luca Ronconi scriveva queste cose nel 2011, ma Pasolini resta ancora un personaggio più che un uomo di lettere e le celebrazioni per i cent’anni dalla nascita lo hanno rimarcato in maniera evidente.
Ma la testimonianza di Ronconi si concentra anche su un aspetto fondamentale dell’intellettuale di Casarsa: “La parola di Pasolini è talvolta necessaria, talvolta ridondante, talvolta addirittura decorativa. Chiaramente si tratta di una scrittura non molto selettiva e fatta abbastanza di getto. Questo sarebbe un difetto, se si ha in testa un tipo di drammaturgia estremamente economica. Invece, i testi e le parole di Pasolini hanno i pregi e i difetti della generosità. Io li ho sempre rispettati integralmente, perché non so quanto sarebbe opportuno fare una liposuzione del testo e se gli gioverebbe: ridurlo a qualche cosa, in fondo, sarebbe cercare di fargli dire una cosa sola. Invece, l’interesse dei testi di Pasolini è che sono divaganti, che parlano del futuro ma anche del passato; in certe parti sono legati all’attualità e in altre sono totalmente utopistici. Mi pare insomma che non sia giusto dare loro un tipo rigido di coerenza”.
Una “incoerenza” che emerge anche dalla testimonianza di attori, scrittori, intellettuali che l’hanno frequentato o solo mato. In particolare da quella di Leonardo Sciascia che evidenziava come fosse d’accordo con Pasolini anche quando aveva torto.
https://www.youtube.com/watch?v=P_Yhhas1HFw&ab_channel=lenindav
Di seguito il ricordo e le testimonianze di Fabrizio De Andrè, Massimo Troisi, Carmelo Bene e Alberto Moravia.
“Uccidere Pasolini è stato come ammazzare una grossa fetta di cultura. Credo che sia stato il primo a dire apertamente che non esiste una sola cultura che ne esistono tante e nessuna è più avanti di un’altra e soprattutto ha tentato di interpretare di persona queste nuove culture diverse da quella che era anche la sua estrazione”. (Fabrizio De Andrè)
https://www.youtube.com/watch?v=yPMbYdOUKOY&ab_channel=LuxienS
“Pasolini è una persona che stimo moltissimo, film, libri e come ha vissuto come persona. Mi piacerebbe partecipare alla vita sociale e politica come lui”. (Massimo Troisi)
https://www.youtube.com/watch?v=C-JIP5stPDw&ab_channel=TV%26Interviews
Carmelo Bene e il dannunzianesimo inconfessabile di Pier Paolo Pasolini: “Ma come poeta assomigliava alla sua esile vocina”.
https://www.youtube.com/watch?v=gmfpza-ayW0&ab_channel=BrunoEsposito
L’orazione funebre di Alberto Moravia: “Qualsiasi società sarebbe stata contenta di avere Pasolini tra le sue file. Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta”.
Contenuti extra:
Pier Paolo Pasolini e il teatro italiano. “Tutto iniziò con un’ulcera…”
https://www.youtube.com/watch?v=ZEub1KJ1Se8&ab_channel=FabioGermoglio
“Pasolini secondo la radio”. Uno speciale di Radio Rai di 116 minuti.
mb
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*Tratto da “Pasolini e il teatro” (a cura di Stefano Casi, Angela Felice, Gerardo Guccini) , Venezia, Marsilio 2012.
Immagine di apertura: il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa