Pubblicazioni scientifiche «open», domande durante tutto l'anno
La Giunta provinciale ha approvato nella sua ultima seduta (11 febbraio) il prolungamento al 31 dicembre dei termini per chiedere un finanziamento ai ricercatori che pubblicano “open access” i propri studi. Partita nel 2017, l’iniziativa ha registrato un successo crescente. L’esecutivo provinciale ha così incrementato progressivamente il budget, posticipando al contempo il termine per fare domanda. Per la quarta edizione 2020 sono a disposizione risorse per 150.000 euro, quasi il triplo del 2017. Destinatari sono studiosi affiliati o partecipanti a progetti guidati da istituti di ricerca altoatesini. Informazioni dettagliate sono consultabili sulla pagina web dedicata alle agevolazioni per la ricerca. Nelle edizioni 2017 e 2018 i contributi concessi erano stati una ventina l’anno, per circa 60.000 euro erogati in ciascuna edizione. Nel 2019 si è registrato un exploit con 40 domande finanziate (Eurac 36, unibz 1, Azienda Musei Provinciali 1, Centro sperimentazione Laimburg 2) e 111.133 euro erogati. “L’interesse crescente per la pubblicazione open access degli studi scientifici è un ottimo segnale per la diffusione del sapere su base non esclusiva e non discriminatoria”, sottolinea il presidente della Provincia e assessore a innovazione e ricerca Arno Kompatscher. I prezzi per gli abbonamenti delle riviste scientifiche sono in costante crescita e dunque piccoli enti di ricerca o università faticano a sottoscrivere abbonamenti a scapito della diffusione del sapere scientifico a livello internazionale. Con “open access” l’autore, assumendosi i costi per la diffusione delle sue pubblicazioni, contribuisce al progresso della comunità scientifica ed è esattamente questo che la Provincia intende continuare a sostenere.
Portabilità dei progetti, attrazione di talenti
La Giunta ha approvato anche i nuovi criteri per il finanziamento di progetti Seal of excellence dell’azione Marie Sklodowska Curie Actions per la mobilità internazionale dei ricercatori. Pur avendo ottenuto il certificato d’eccellenza della Commissione europea Seal of excellence, alcuni progetti non sono stati finanziati per motivi di budget. A questi è rivolto il sostegno altoatesino, che nel febbraio scorso vi ha destinato 1,5 milioni di euro. I nuovi criteri consentono di finanziare non solo quei progetti che prevedevano sin dall’inizio una mobilità dei ricercatori verso enti di ricerca dell’Alto Adige, ma anche quelli, inizialmente programmati altrove, che sono “trasferibili” in un ente della provincia di Bolzano mantenendo immutati obiettivi e caratteristiche. “Negli ultimi anni la ricerca in Alto Adige è cresciuta sia per contenuti che per risorse dedicate: continuiamo su questa strada per diventare sempre più un polo di ricerca e di innovazione di livello internazionale”, conclude il presidente Kompatscher.