Rassegna stampa estera/ Ötzi e la risposta delle imprese all'emergenza Covid-19
Ogni nostra conversazione è ormai monopolizzata dall’emergenza Covid 19. Era inevitabile, perché ogni aspetto della nostra quotidianità deve fare i conti con lockdown, mascherine, distanziamenti etc., ma anche perché manca molto di quel che c’era prima: le cene al ristorante, i viaggi, il campionato di calcio, lo shopping. Le pagine dei giornali e dell’informazione online, così come i servizi dei telegiornali ne sono solo lo specchio. Ad aprile, così come a marzo, ogni territorio è raccontato e analizzato in base alla sua reazione all’epidemia di Coronavirus. Prima era solo un lungo elenco di numeri e dati relativi a decessi, tamponi e ricoveri in terapia intensiva, poi ci si è concentrati sulle risposte che ogni parte del pianeta ha dato all’emergenza. Le più originali e utili sono finite anche sulla stampa internazionale.
Alto Adige Innovazione ha già descritto qui lo straordinario impatto mediatico dei cannoni sparaneve Demaclenko utilizzati per sanificare le strade della Val Gardena, ma non si tratta dell’unico esempio del genere. Restando in tema di sanificazioni, il francese Le Figaro ha dedicato ampio spazio alla TechnoAlpin che ha sviluppato una soluzione per aiutare le aziende a proteggere i propri locali. Per la precisione, la sua controllata trentina EmiControls, specializzata nella nebulizzazione (abbattere la polvere in una cava o miniera, combattere gli odori in un impianto di ritrattamento…) ha adattato la sua tecnologia in modo da nebulizzare una soluzione disinfettante, di qualità sanitaria. “Hanno anche inventato un tunnel di disinfezione che consentirà alle aziende, i cui locali sono stati disinfettati, di controllare l’ingresso di dipendenti o visitatori”. La Dr. Schär di Postal si è invece guadagnata una pagina di Yahoo Finance grazie alla decisione di concedere a tutti i suoi collaboratori un bonus del 15% per ogni ora lavorata nel periodo di crisi sanitaria.
La notizia più originale del mese riguarda però Ötzi. Il personaggio abituale dominatore della rassegna stampa estera sull’Alto Adige, è riuscito a finire sulle colonne dello spagnolo El Pais in un articolo dedicato alle nanotecnologie e in particolare agli sviluppi scientifici relativi a un piccolo rilevatore di malattie capace di diagnosticarle solo avvicinandosi a un corpo umano. Come riportato dal quotidiano di Madrid in un articolo intitolato “Tecnologia per i tempi di pandemia”, il fisico californiano e divulgatore scientifico Michio Kaku ha descritto nel suo libro “The Physics of the Future” un dispositivo simile a quello appena citato. Un marchingegno dalle grandi prospettive anche rispetto alla rilevazione del Covid 19: quello giù utilizzato per ottenere immagini all’interno del corpo di Ötzi. “Dopo aver spostato il dispositivo sul corpo dell’Iceman – si legge su El Pais – si sono potuti osservare diversi strati del suo organismo, immagini che sono state utilizzate per uno suo studio successivo e grazie alle quali si è potuta realizzare la ricostruzione di un uomo deceduto intorno al 3255 a.C.”. Se Ötzi dovesse aiutarci a risolvere anche il problema della diagnosi a distanza del Covid 19 avremmo risolto anche un altro grosso problema: quello del rilancio del turismo in Alto Adige dopo l’epidemia di Covid. Non mancheranno i pellegrinaggi di ringraziamento.
Per chiudere, almeno due notizie extra Coronavirus. Gli auguri per gli ottant’anni di Giorgio Moroder, qui quelli di “Codelist” che pubblica un’intervista al musicista e produttore nato ad Ortisei il 26 aprile 1940, e una celebrazione dello speck tirolese da parte del “Diario Vasco”: “Viene affumicato lentamente, senza troppa intensità in modo da penetrare nella carne. Successivamente viene lasciato riposare per circa sei mesi. E’ così che si ottiene un prodotto che è una parte fondamentale della cucina della zona di Bolzano, una zona del nord Italia legata storicamente al Tirolo austriaco”.