Redditi da lavoro dipendente, in Alto Adige una media più elevata rispetto all'Italia
Nel 2015 sono stati dichiarati 251.928 redditi da lavoro dipendente sia dai contribuenti sia dai rispettivi datori di lavoro, per un totale di 5.280.805.132 €. Più di 6 lavoratori dipendenti su 10 hanno percepito un reddito nel settore terziario. Tra tutti i settori economici, l’industria spicca per il reddito medio annuo dichiarato più elevato (27.518 €). Il 18,7% dei lavoratori dipendenti altoatesini ha dichiarato redditi presso piccoli sostituti d’imposta (1-5 addetti). Invece, il 31,8% ha dichiarato un reddito presso grandi sostituti d’imposta (oltre 250 addetti), percependo il reddito medio più elevato (26.511 € annui). Analizzando la natura giuridica del datore di lavoro emerge che oltre la metà dei soggetti con lavoro dipendente ha dichiarato redditi presso enti pubblici e società di capitali.
Presso quest’ultimi si rilevano i redditi medi più elevati (25.857 € e 26.055 € annui). Si evidenziano differenze significative a seconda del settore, della classe di addetti o della natura giuridica del sostituto d’imposta. Tali differenze sono dovute in parte alle tipologie di reddito (es. indennità di disoccupazione) e di rapporto di lavoro (es. part-time) incluse nei dati utilizzati, le quali abbassano notevolmente la media. Dal confronto con il livello nazionale risulta che, nella maggior parte dei casi, i redditi medi dichiarati dagli altoatesini siano maggiori di quelli dichiarati nel resto del Paese. Inoltre, il benessere economico aumenta ulteriormente se si considerano, ad esempio, alcune ulteriori agevolazioni fiscali ed un addizionale IRPEF inferiore a livello provinciale.
Analizzando i dati MEF, sono emerse in questo Zoom IPL alcune disparità a seconda della natura giuridica o del settore di attività dell’impresa. In parte, tali disparità si possono spiegare con, ad esempio, peculiarità dei macro settori, come ad esempio le caratteristiche stagionali nel caso dell’agricoltura. Si ipotizza che molti dei soggetti con redditi significativamente inferiori alla media non siano in una situazione di disagio economico nel caso in cui, ad esempio, percepiscano altri tipi di redditi. Si noti che utilizzando tali dati ci si imbatte in alcuni limiti intriseci a tale tipologia di dati e vanno quindi usate le dovute cautele nel trarre conclusioni, ad esempio nell’analizzare i redditi molto bassi. I dati MEF utilizzati in questo Zoom IPL sottostimano il reddito pro capite degli altoatesini. Nonostante tale limite, come evidenziato da uno studio sulle disuguaglianze in Italia condotto dalla Banca d’Italia, la distribuzione dei redditi qui descritta risulta accurata. Nonostante tali limiti e disparità, confrontando la Provincia di Bolzano con il resto del territorio nazionale risulta esserci in Alto Adige una situazione migliore per i lavoratori dipendenti per quasi tutte le disaggregazioni analizzate (settori, classi di addetti e forma giuridica). In aggiunta, i contribuenti con domicilio fiscale nella Provincia di Bolzano godono di alcune agevolazioni fiscali, le quali migliorano ulteriormente le condizioni economiche degli altoatesini in confronto al resto del Paese. L’Alto Adige, nel 2014 era, insieme al Trentino, la regione con l’addizionale IRPEF più basso e, sempre in tale ambito, l’unica con una deduzione fino a 20.000 €. Dall’anno d’imposta 2016 il Trentino ha deciso per una no-tax area fino a 20.000 €. Sempre a partire da tale anno l’Alto Adige ha alzato la soglia a 28.000€, alleggerendo il carico fiscale di molti contribuenti. Va tenuto conto, inoltre, che vi sono delle ulteriori detrazioni per figli a carico le quali permettono un risparmio aggiuntivo per i contribuenti altoatesini.