Salvare le PMI e posti di lavoro: la ricetta di Rete Economia per il 2021
L’epidemia da Covid-19 deve diventare, nel 2021, un’occasione per rivedere i modelli economici e sociali dell’Alto Adige, concentrando le risorse finanziarie e le energie dell’intera comunità verso cinque punti chiave: sviluppo secondo modelli sostenibili, salvataggio delle aziende in difficoltà e dei posti di lavoro, cambio del paradigma del turismo verso modelli green e con un ruolo da rafforzare per i centri urbani di fondovalle, nuovi sistemi di welfare, patto intergenerazionale tra giovani e anziani. È quanto emerso dalla riunione di fine anno di Rete Economia-Wirtschaftsnetz, la piattaforma che da otto anni riunisce CNA-SHV, Confesercenti, Coopbund e CooperDolomiti.
Il coordinatore Claudio Corrarati, nel corso dell’incontro online, ha riepilogato l’intesa attività del 2020, in gran parte dedicata all’attività sindacale, propositiva e di rappresentanza per l’emergenza Covid. La piattaforma di coordinamento è stata molto attiva ai tavoli delle Parti sociali (fondo di solidarietà bilaterale, cassa integrazione in deroga, ai tavoli con la politica (piano Restart dopo il primo lockdown), a quelli con le banche e i consorzi di garanzia (misure territoriali sul credito), proponendo e supportando, di volta in volta, soluzioni per puntellare le aziende e i posti di lavoro. Inoltre ha dato contributi di rilievo ad iniziative a sostegno delle start-up, allo sviluppo dei piani provinciali su digitalizzazione e innovazione, ai programmi di NOI Techpark e IDM Südtirol.
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Cinque linee guida per il 2021
L’attività del 2021 – hanno concordato Claudio Corrarati (CNA-SHV), Federico Tibaldo e Mirco Benetello (Confesercenti), Heini Grandi (Coopbund) e Letizia Lazzaro (CooperDolomiti) – sia di Rete Economia sia di RED (Rete Economia Donna) verrà sviluppata seguendo cinque linee guida.
La prima è legata all’emergenza economica che si profila sempre più impattante, una volta che cesseranno le proroghe delle scadenze fiscali e il divieto di licenziamento. RE-WN auspica un piano concreto di sostegno alle PMI con regole chiare per la ripartenza e finanziamenti certi. La seconda linea guida è legata al turismo, affinché la ripresa dell’intera filiera sia anche occasione per rivedere il modello sia in merito a flussi ed eventi, sia per quanto riguarda la governance, ovvero se la privatizzazione delle Associazioni turistiche, comprese le Aziende di Soggiorno di Bolzano e Merano, sia l’unica via possibile rispetto alle potenzialità e alle necessità delle due città, considerando anche i quartieri periferici. Il terzo concetto si riferisce alla necessità di un modello di sviluppo dell’Alto Adige che, come dimostrato dall’epidemia, deve volgere sempre di più verso la sostenibilità, la valorizzazione del capitale umano, la filiera corta tra cittadini e imprese, e sempre di meno dovrà basarsi sui numero del Pil, dei bilanci, dei fatturati. Non solo ricavi, digitalizzazione e innovazione: prima vengono le persone e l’ambiente.
La quarta linea guida – fortemente sostenuta da Rete Economia Donna in ottica conciliazione lavoro-famiglia – è l’urgenza di un nuovo sistema di welfare dalla culla al fine vita che, però, visto lo squilibrio tra pensionati e attivi, deve essere reso sostenibile senza gravare tutto il peso sui datori di lavoro. Il quinto punto è il patto intergenerazionale tra i giovani e gli anziani. I primi in quanto motore dell’innovazione, della digitalizzazione e delle start-up, i secondi in quanto fonte di esperienza, percettori di reddito e potenziale base della Silver economy. In questo senso Rete Economia diventa Rete Sociale per l’incontro tra generazioni nella società e per la società, agevolando le successioni (re-startup), il trasferimento di competenze, la socializzazione, la vita attiva.