Eventi imprevisti e futuro dei figli: ecco per cosa risparmiano i lavoratori altoatesini
La pandemia da Coronavirus non ha solo inciso sulla vita sociale in questi ultimi due anni, ma ha portato a cambiare anche le attitudini al risparmio. Questo lo confermano studi sia a livello nazionale che a quello europeo. Come ogni anno, l’Istituto Promozione Lavoratori ha rilevato anche in questa edizione invernale del Barometro IPL quali siano i criteri e le motivazioni che li spingono i lavoratori dipendenti a risparmiare.
Gli altoatesini risparmiano in primo luogo per far fronte ad eventi imprevisti (citato dal 56% come uno di due motivi per cui si risparmia), per i figli (55%), per la casa (45%) e per la vecchiaia (44%). Rispetto alle rilevazioni pre-pandemia, risparmiare per gli eventi imprevisti risulta essere avanzata come prima motivazione di risparmio, superando il “risparmio per i figli”, motivazione che storicamente è sempre stata al primo posto. I motivi di risparmio assumono un’importanza decisamente diversa nel corso della vita: gli under 30 tendono a mettere da parte il denaro principalmente per la casa, le persone di mezza età per i figli, gli over 50 per gli eventi imprevisti e la vecchiaia.
La “forbice” tra chi risparmia e chi no
A seguito della pandemia e per effetto del crollo dei consumi, il tasso di risparmio delle famiglie italiane è schizzato in alto. I dati nazionali mostrano come a seguito della pandemia i depositi bancari degli italiani siano aumentati di 110 Mrd. di euro. La capacità di risparmio previste dai lavoratori dipendenti altoatesini presenta notevoli divergenze: il 17% dei rispondenti è convinto che, nei prossimi 12 mesi, riuscirà “sicuramente” a risparmiare, il 41% risponde “probabilmente sì”, il 13% è sicuro di non riuscirci e il 29% probabilmente non ci riuscirà. “Da tutto questo emerge che il 42% dei dipendenti altoatesini sembra non essere fiducioso per quanto riguarda la capacità di risparmio della propria famiglia”, puntualizzano gli esperti dell’IPL. I risparmi aumentano, come testimonia la crescita di liquidità sui conti correnti, ma evidentemente tale crescita è disomogenea.
Per quanto concerne i lavoratori dipendenti altoatesini sembrano esserci notevoli differenze soprattutto tra lavoratori full time e lavoratori part time e tra fasce d’età. Il 52% dei lavoratori a tempo parziale lamenta di non riuscire a risparmiare a fronte di un 38% di dipendenti che sono impiegati a tempo pieno. Gli under 30 sono coloro che si esprimono più fiduciosi a riuscire a risparmiare, mentre gli over 50 sembrano avere maggiori difficoltà.
Obiettivi del risparmio: la sicurezza prima di tutto
Per quanto riguarda il comportamento rispetto al risparmio, i lavoratori dipendenti altoatesini puntano sempre di più sulla sicurezza. Questo si riflette in una preferenza per la liquidità, che viene considerata un “bene rifugio” ed una bassa propensione ad investimenti ad alto rischio. La liquidità trasmette sicurezza grazie alla sua disponibilità immediata. Questi sono anche i principali criteri che indirizzano il risparmio, indipendentemente dall’età. Le priorità non sono cambiate dal 2014 – nemmeno in tempi di Covid-19.
Risparmi erosi dall’inflazione
L’inflazione attualmente si sta manifestando soprattutto nell’aumento dei prezzi dei carburanti, delle bollette di luce e gas e del rincaro dei prezzi dei beni alimentari e di consumo. L’attuale tasso d’inflazione a Bolzano è ormai arrivato a toccare il 4,0%. L’inflazione crescente va ad erodere non solo i gli stipendi, che in termini reali valgono meno, ma anche ciò che si è messo a parte nel corso di una vita lavorativa. “Ma anche la fuga in investimenti ad alto rischio alla rincorsa di un rendimento netto positivo non possono essere la soluzione”, ammonisce Perini.