Salute, istruzione, welfare: dove andranno i 5 miliardi del bilancio 2018
Quasi sei miliardi di euro. Dei quali oltre cinque non vincolati, spendibili. Per migliorare welfare, istruzione, saluta. Ed ecco la relazione di Arno Kompatscher.
«Stiamo per realizzare quasi tutti gli obiettivi prefissati e in alcuni casi abbiamo tagliato mete ritenute quasi irraggiungibili», ha detto il presidente Arno Kompatscher presentando la Relazione programmatica al bilancio di previsione 2018, l’ultima della legislatura. Al plenum del Consiglio provinciale ha ribadito la linea di fondo del suo governo: insistere su strategie mirate e sostenibili, che consentano di mantenere servizi di qualità per il benessere della popolazione. “Grazie a queste strategie si dovrà riuscire, nel lungo periodo, a trasformare il benessere in reale prosperità”, ha detto Kompatscher. La Giunta conferma l’impegno a «fornire soluzioni concrete alle molteplici sfide presenti: focalizzando ancor più l’attenzione sulla stabilità, potenziando costantemente l’autonomia, seguendo una politica che valorizza il territorio e il legame con la popolazione». Chiari anche gli obiettivi dell’ultimo anno di legislatura: condizioni generali ancora migliori per economia e lavoro, investimenti strategici in infrastrutture, la promozione di istruzione e formazione, ricerca e innovazione, un equilibrio tra economia ed ecologia. E il Presidente ha ricordato che «di fronte alle grandi sfide di globalizzazione, fenomeni migratori, cambiamenti climatici e digitalizzazione, non possiamo permetterci di trincerarci in un isolamento, ma dobbiamo impegnarci in e per l’Europa e per un’Europa delle Regioni, insieme ai nostri partner dell’Euregio e dell’EUSALP».
Accordo finanziario e nuove competenze
Il bilancio di previsione 2018 si attesta su 5,958 miliardi di euro complessivi, con una quota spendibile di 5,005 miliardi e il sostegno primario a settori essenziali come salute, istruzione, welfare. Alla base resta il fondamentale accordo finanziario con lo Stato (il Patto di garanzia), ha detto Kompatscher, «che assicura sicurezza di programmazione. A livello nazionale siamo oggi gli unici a poter disporre degli avanzi di amministrazione. Con l’assestamento del bilancio siamo pertanto in grado di aggiungere, ogni anno, ulteriori risorse rispetto a quelle dell’esercizio in corso». Kompatscher ha ricordato che in questi quattro anni la Giunta provinciale ha dimostrato di essere in grado di raggiungere, insieme al Consiglio provinciale e ai parlamentari a Roma e Bruxelles, obiettivi ambiziosi: la competenza su accertamento delle entrate e sulle imposte locali, 16 norme di attuazione approvate tra cui su appalti pubblici, commercio, caccia, Parco nazionale dello Stelvio, rifugi. «Siamo gradualmente riusciti a rafforzare la nostra autonomia e a ripristinare alcune competenze, la scorsa settimana anche quella in materia di energia idroelettrica, e abbiamo messo in cantiere nuove norme di attuazione su gestione di lupo e orso, toponomastica, orari di apertura degli esercizi commerciali, viabilità. La via da percorrere non è segnata da azioni coercitive, come è avvenuto in Catalogna, ma dalla trattativa», ha rimarcato Kompatscher.
No a divisioni e nuovi muri
Il Presidente ha rinnovato l’invito alla società ad esercitare attivamente partecipazione e responsabilità. “Per incidere sul nostro futuro, possiamo solo plasmarlo con le nostre mani e non dobbiamo permettere che nella nostra società crescano divisioni e nuovi muri. Temi di forte impatto mediatico come criminalità, presenza di orso e lupo, obbligo vaccinale o impiego di prodotti fitosanitari richiedono dibattiti approfonditi e oggettivi, non devono diventare oggetto di irresponsabili slogan populisti o campagne mediatiche.“ Riguardo ai migranti (“fenomeno che ha colto l’Europa del tutto impreparata a gestirlo”), Kompatscher ha ricordato che l’Alto Adige ospita attualmente 1.650 richiedenti asilo assegnati dallo Stato, numero leggermente diminuito dall’estate scorsa e comunque inferiore rispetto al Tirolo. «Vogliamo organizzare l’assistenza in modo da permettere un’effettiva integrazione, per questa ragione i rifugiati vengono smistati in piccoli gruppi nei Comuni sul territorio. È però inaccettabile il rifiuto di alcuni Comuni di partecipare al programma di accoglienza sottraendosi all’impegno solidale richiesto a tutti“, ha ribadito. Un richiamo anche ad evitare di propagandare mezze verità per fomentare paure o per trarne un immediato vantaggio politico: “In Alto Adige non esiste una sola prestazione della Provincia che sia diretta a favorire gli stranieri a discapito dei residenti. Accade invece l’esatto contrario da quando abbiamo assunto la decisione consapevole di vincolare l’accesso a determinate prestazioni sociali al periodo di residenza di almeno cinque anni». La sicurezza assicurata dal bilancio non significa solo perfezionare la rete sociale per non perdere nessuno, ma anche garantire controllo e attuazione dell’ordine pubblico. I dati ufficiali, ha ricordato il Presidente, mostrano dal 2014 una leggera flessione dei reati a livello provinciale, segno che le misure adottate sono state efficaci. Una finalizzata a garantire maggiore sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico sarà adottata nelle prossime settimane.
Sgravi fiscali per 315 milioni
Nel bilancio sono confermate meno tasse anche nel 2018: in totale, la manovra della Provincia si traduce in 315 milioni di euro di sgravi fiscali, tra cui 85 milioni per IRAP e 123 milioni per IRPEF: «La Provincia rinuncia a una parte consistente di maggiori entrate, che restano così nelle tasche dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Rispetto al resto del territorio nazionale l’Alto Adige registra la minore pressione fiscale», ha osservato Kompatscher. Ma anche un florido bilancio ha dei limiti e non può soddisfare ogni richiesta: le priorità vanno ridefinite ogni qualvolta emergano nuove necessità. «Il bilancio di previsione non è il pozzo dei desideri, ma uno strumento complesso che ci consente – soprattutto grazie alla nostra autonomia – di potenziare i nostri punti di forza, per garantire il progresso economico, sociale ed ecologico. Utilizzare bene questo strumento è tutt’altro che facile, ma finora ci siamo riusciti, anche grazie al dialogo con le parti sociali».
Sostegno a salute, welfare, famiglia
Nel dettaglio tecnico, le spese del bilancio di previsione si suddividono in tre gruppi: quello dei settori salute, sociale, famiglia e personale, in cui gli stanziamenti sono aumentati; il gruppo dei settori “tutelati” come istruzione, formazione professionale, cultura, informatica e innovazione, con finanziamenti rimasti invariati; infine i settori che nel corso dell’anno potranno contare su altre risorse finanziarie. Il 57% del bilancio provinciale è destinato ai settori con spese crescenti: le due voci più rilevanti sono il settore sanitario (1.266 milioni di euro, 20 in più) e il personale (1.135 milioni). Le sfide nell’assistenza sanitaria riguarderanno l’incremento dei malati cronici, il fabbisogno di prestazioni sanitarie, le aspettative sempre più elevate dei pazienti, la carenza acuta di medici specialisti. Le misure della riforma sanitaria, secondo Kompatscher, daranno frutti grazie a informatizzazione e messa in rete dei servizi, potenziamento del Centro unico di prenotazione, assunzione di nuovi medici. Per evitare il rischio di un’esplosione dei costi, la cura dei non autosufficienti deve potersi reggere su un secondo pilastro «che potrebbe essere costituito dai fondi sanitari, con cui finanziare determinate prestazioni assistenziali. Sono già intercorsi i primi colloqui al riguardo con le parti sociali», ha osservato il Presidente. Precisati anche i fattori che concorrono ai costi del personale pubblico: nuove assunzioni di importanza strategica come quelle dei docenti di sostegno e di personale pedagogico aggiuntivo per le scuole dell’infanzia, il duplice passaggio alla Provincia del personale amministrativo degli uffici giudiziari e di quello del settore altoatesino del Parco nazionale dello Stelvio, il nuovo contratto collettivo intercompartimentale, le nuove competenze. Per realizzare le misure di politica per la famiglia (sostegno economico, rafforzamento precoce delle competenze, miglioramento della conciliabilità di famiglia e lavoro) sono stati notevolmente aumentati i fondi in bilancio, portati a 134 milioni di euro, anche con la delega alle due Province delle competenze sull’assegno familiare regionale. Circa il 60 per cento dei fondi vengono erogati direttamente alle famiglie. Inoltre “la tutela delle fasce più deboli della società resta un tema centrale nel settore delle politiche sociali, in cui abbiamo aumentato i fondi in bilancio, saliti a 492 milioni di euro”, ha aggiunto Kompatscher.
Più spazio a innovazione e Comuni
Sul piano dell’economia e del lavoro, la strategia per l’Alto Adige deve svilupparsi in due direzioni: da un lato, offrire condizioni generali ancora migliori per accrescere la redditività, dall’altro concentrarsi ancor più sulle competenze chiave. Kompatscher ha accennato in particolare alle aree della cosiddetta “specializzazione intelligente”: tecnologie verdi, tecnologie agroalimentari, tecnologie alpine e automazione, coincidenti con i campi di ricerca del NOI Techpark, «che riuscirà a far diventare la ricerca altoatesina il motore della forza innovativa delle imprese locali, ad attrarre talenti e a dare all’Alto Adige maggiore visibilità nel panorama della ricerca internazionale». Tante le misure confermate per migliorare le condizioni generali: sgravi fiscali, sistema di agevolazioni più mirato, maggiori stanziamenti per abbattere i contributi arretrati, risorse per ricerca e sviluppo, imprese innovative e start up, la nuova legge sugli appalti pubblici, le anticipazioni sulle detrazioni fiscali per risanamento edilizio, i programmi pluriennali per opere edili e infrastrutture, l’incentivazione del turismo di qualità e la salvaguardia delle strutture commerciali esistenti. Le risorse finanziarie stanziate sia per l’agricoltura (64,3 milioni di euro) che per l’economia (90,5 milioni), non saranno sufficienti per attuare tutte le misure e i programmi previsti, ma il Presidente ha assicurato lo stanziamento di risorse nell’assestamento del bilancio. Proseguirà anche l’impegno nella semplificazione dei procedimenti con l’Agenda “Alto Adige Digitale 2020” e il completamento della rete in fibra ottica. Nella politica scolastica e formativa, nuove soluzioni saranno individuate per fronteggiare la carenza di personale docente e pedagogico qualificato. Rilevante in tal senso è il trasferimento delle competenze per la formazione iniziale dei docenti, previsto dalla “Buona Scuola”. Il bilancio di previsione stanzia 527 milioni di euro per i Comuni, “che vogliamo sostenere al meglio sia dal punto di vista finanziario che organizzativo. Con la legge sul riordino degli enti locali abbiamo posto le basi affinché possano rafforzare autonomia e responsabilità: anziché mirare ad una fusione, si punta sulla collaborazione intercomunale attraverso una gestione in forma associata dei servizi”, ha spiegato il Landeshauptmann.
Tutela del territorio e progetti di mobilità
Tra gli snodi importanti a inizio 2018 ci sarà la nuova legge provinciale su territorio e paesaggio, uno degli strumenti più efficaci per la conservazione dell’ambiente naturale e culturale. “Questa legge sancirà, dopo oltre 45 anni, l’inizio di una nuova era nella pianificazione territoriale e paesaggistica, che unisce sviluppo economico, protezione del suolo, uso sostenibile delle risorse naturali”, ha detto Kompatscher. Nel cammino dell’Alto Adige come “regione verde”, secondo la strategia del Piano clima “Energia Alto Adige 2050”, una sfida particolare è rappresentata dal traffico. «Per la rete stradale e la mobilità il bilancio di previsione prevede 284 milioni di euro. Si tratta di migliorare la qualità dei servizi e di ridurre l’impatto del traffico per la popolazione, in particolare lungo le principali arterie di transito, attraverso circonvallazioni, la promozione della green mobility e il miglioramento del trasporto pubblico locale», ha detto il Presidente. I progetti già concordati – tra cui variante Val di Riga, elettrificazione della linea ferroviaria della Venosta, potenziamento della linea Bolzano-Merano, centri di mobilità di Bressanone, Brunico e San Candido, funivia Merano-Scena-Tirolo e Bolzano-San Genesio, riqualificazione dell’areale di Bolzano per un miliardo di euro – uniti a nuovi bus e treni «dal 2019 faranno fare un progresso enorme al trasporto pubblico locale. Puntiamo inoltre a un nuovo modello di orario a cadenza di 30 minuti nei giorni feriali su tutte le linee ferroviarie e di 15 minuti nelle ore di punta sulle tratte Merano-Bolzano, Bressanone-Bolzano e Bassa Atesina-Bolzano». In tema di autostrada e di impatto ambientale, Kompatscher ha ribadito che «ora è il momento più opportuno per intervenire: siamo finalmente riusciti a creare le basi normative per affidare la concessione trentennale dell’autostrada del Brennero ad una società in house pubblica, che con la Galleria di base del Brennero è la chiave del più importante progetto di contenimento dell’impatto ambientale dell’arco alpino. Potremo fare ingenti investimenti in interventi di tutela ambientale e antirumore e, tramite misure di politica tariffaria condivise con le Regioni confinanti, di trasferire le merci dalla strada alla rotaia, vietando anche il traffico su rotte alternative. Ora vogliamo compiere sollecitamente i passi successivi, perché il tempo stringe».