Sciopero alla Sad, Plattner della CAA: «Non sono mai la soluzione»

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Lo sciopero che si è svolto mercoledì 8 marzo alla SAD ha destato non poche perplessità tra gli autonoleggiatori altoatesini, i quali si occupano quotidianamente di oltre 480 servizi di trasporto in Alto Adige. A prescindere dalla problematica, uno sciopero sarebbe impensabile per loro.

Il Consorzio degli Autonoleggiatori Altoatesini (CAA) trasporta quotidianamente con i propri mezzi oltre 4.000 studenti e garantisce dunque un rilevante servizio di trasporto delle persone soprattutto nei comuni periferici della provincia. I vertici del consorzio hanno reagito con scetticismo all’odierno sciopero proclamato alla SAD, con il quale i conducenti hanno voluto fare in modo che l’attenzione venisse focalizzata sulle ingiustizie che caratterizzano il proprio rapporto di lavoro: «Nella nostra realtà uno sciopero è impensabile – ha commentato il presidente di CAA Martin Plattner -. Da un lato in quanto siamo una piccola ditta familiare e valorizziamo i nostri autisti come preziosi collaboratori, parlando con loro delle problematiche esistenti e risolvendole internamente. Dall’altro in quanto siamo responsabili nei confronti dei nostri clienti. Gli scioperi non sono lo strumento adeguato per risolvere eventuali controversie».

In fin dei conti, in questi casi, le vere vittime rimangono i pendolari. Ovvero soggetti che non c’entrano assolutamente con le problematiche in oggetto: «Come prestatori di servizi nel campo del trasporto di persone il nostro obiettivo primario è quello di portare con puntualità e sicurezza gli studenti a scuola e poi nuovamente a casa, così come i pendolari a destinazione – ha concluso Plattner -. Ciò a prescindere dai problemi o dalle difficoltà riscontrati: esistono strade alternative per metterli in evidenza, per discuterli ed infine per risolverli. Magari però questo sciopero potrà rivelarsi utile per gli autonoleggiatori, che saranno finalmente messi in positiva luce e non come di consueto discriminati, ottenendo si spera una considerazione maggiore. La scarsa partecipazione allo sciopero qui a livello locale ha del resto mostrato quanto i nostri conducenti siano consapevoli della loro elevata responsabilità».

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