Covid, malattia per chi risulterà positivo allo screening di massa in Alto Adige
L’Alto Adige mette in moto la macchina organizzativa in vista del maxi screening di massa che inizierà venerdì 20 novembre fino a domenica 22. La prima novità, innanzitutto, è che chiunque risulterà positivo verrà messo in malattia. È questo l’accordo tra Provincia e sindacati. Come spiega la segretaria della Cgil/Agb, Cristina Masera, era stato chiesto con forza che la malattia fosse certificata immediatamente al risultato dello screening, in modo da motivare i lavoratori a partecipare ai test a tappeto.
Nel confronto con Kompatscher sono state accolte molte delle richieste sindacali, in particolar modo quelle atte a scongiurare una crisi da cui sarebbe stato difficile rialzarsi. E’ stata invece respinta la richiesta delle parti sociali che mirava ad estendere l’accesso alla scuola ai figli di genitori che lavorano nel settore del pulimento di ospedali, case di riposo, poste e settore bancari che, pur dovendo lavorare, non avranno la possibilità di far frequentare neppure la scuola dell’infanzia ai loro bambini.
Inoltre è stato definito che, come si legge dall’ultima ordinanza , chi non si sottoporrà allo screening non potrà essere impiegato in tutte le attività permesse.
Iscriviti al canale Telegram! 👉🏻 https://t.me/altoadigeinnovazione
Seguici su Facebook 👉🏻 https://www.facebook.com/altoadigeinnovazione
Seguici su Linkedin 👉🏻 https://www.linkedin.com/company/alto-adige-innovazione/
E poi c’è tutta la questione della logistica. Bolzano si prepara ad eseguire i test in palestre e palasport, non senza qualche difficoltà. Sono tante infatti, come spiegato dal sindaco Caramaschi sulle colonne dell’Alto Adige, le variabili da tenere in mente. In tutto serviranno circa 120 punti prelievo dentro a 30 edifici a sparsi per la città. Questo per non dover far fare lunghe code all’esterno alle persone al freddo. Inoltre, la popolazione verrà scaglionata in determinate fasce orarie nei tre giorni di test, così da non creare assembramenti.