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Scuola, 50 posti in arrivo per insegnanti di lingua italiana
Nuove assunzioni a tempo indeterminato in arrivo per gli insegnanti altoatesini: si ipotizzano 50 posti in più per gli insegnanti di lingua italiana. La Giunta provinciale ha approvato durante la seduta di oggi (26 luglio) la delibera sulle assunzioni del personale docente delle scuole primarie e secondarie, una misura che definisce le operazioni amministrative per l’ assegnazione di contratti a tempo determinato e indeterminato ai docenti inseriti nella graduatoria degli abilitati. “Abbiamo dato seguito a quanto annunciato – ha spiegato il vicepresidente Christian Tommasini – approvando una delibera che consente alle Intendenze scolastiche di aumentare il numero di posti disponibili per le immissioni in ruolo. In questo modo più insegnanti vedranno stabilizzata la propria posizione professionale”. Un articolo della delibera consente alle singole Intendenze, sentite le organizzazioni sindacali di categoria, di ampliare il numero delle assunzioni a tempo indeterminato grazie alla possibilità di elevare la percentuale sulla cui base calcolare la quota di assunzioni.
Il passaggio riguarderà docenti che, essendo inseriti in graduatorie diverse, hanno situazioni ed esperienze professionali diversificate. Per quanto riguarda l’Intendenza Scolastica in lingua italiana, l’ipotesi è quella di assumere a tempo indeterminato, nelle diverse classi di concorso, una cinquantina di docenti su posti DOPS (Dotazione Organica Provinciale Supplementare) per rispondere alle esigenze degli istituti. Tale numero andrà ad aggiungersi a quello dei posti vacanti frutto di pensionamenti e trasferimenti. “Abbiamo lavorato a lungo a questa delibera – ha concluso Tommasini – e la salutiamo con grande favore perché ci consente di accogliere nella scuola italiana una cinquantina di insegnanti in più. Questa immissione in ruolo consentirà di rispondere alle esigenze di una scuola con numeri in continua crescita e soddisfare anche le richieste avanzate in molte occasioni da parte dei docenti precari”.